Ciao Bella, fiaba postmoderna di Elvira Frosini al Teatro Colosseo Nuovo

Una donna in scena, che disegna movimenti col corpo, comunica con la sua anima e lascia qualche parola qua e là, per tracciare l’evoluzione femminile, il percorso della Bella addormentata, o più semplicemente i disagi dell’individuo nella nostra società? Molti i quesiti che pone questo spettacolo, poche le certezze. Sicuramente non si potrà fare a meno di rifletterci su. Ci si chiede chi sveglierà la Bella addormentata, un principe o un ranocchio, un top manager o il Presidente del Consiglio? Assume un taglio postmoderno, quindi, anche il nucleo della celebre fiaba di Perrault.
Tutto questo è incluso in uno spettacolo prettamente postmoderno e liquido come Ciao Bella, titolo preso dalla nota canzone in onore dei partigiani e dall’ultima festa del Partito Democratico. Titolo “drammaticamente” capovolto per narrarci, attraverso una metafora, le contraddizioni che caratterizzano la nostra epoca. Storia e contemporaneità si incontrano in una rappresentazione ricca di contenuti. Il corpo la fa da protagonista, ma non senza fondersi con altri linguaggi, collaudati da musiche che vengono da repertori più o meno noti. Elvira Frosini, competente performer del teatro danza, ci intrattiene con ammiccamenti, provocazioni continue, per raccontarci un degrado che forse riguarda tutti e davanti al quale spesso voltiamo le spalle, perché troppo duro da accettare. Un’evoluzione che è forse un’involuzione? La donna, che dai tempi dei tempi ha dovuto affrontare battaglie per riscattare se stessa ma che comunque resta l’icona della purezza, della fragilità, delle mille contraddizioni che la contraddistinguono dall’uomo. La donna che continua a camminare in questa vita, attraverso i passi di mille donne, la donna che in alcuni casi è ancora costretta a subire ingiustizie e discriminazioni, in questa messa in scena si prende la sua rivincita, attrae a sè lo spettatore con movenze feline ed affascinantii e arriva al suo obiettivo. Danza che diviene opportunistica, fatta per raggiungere un scopo ben più alto di quello del semplice mostrarsi e mostrare le proprie qualità fisiche. Elvira compie con i suoi balletti una vera e propria protesta, esteriormente qualificata dal sorriso e dalla grazia femminile, ma nel suo agire veemente e forte. Forse non tutti gli spettatori sono in grado di comprendere il vero messaggio intrinseco in quest’opera postmoderna, fatta da mille sfumature e da messaggi impliciti che pochi sono in grado di cogliere. Probabilmente è anche questa la sua forza, il lasciare perplessi coloro che non sono così dentro al circuito teatrale da sentirsi a disagio sviluppando quella curiosità che inevitabilmente li spingerà ad andare avanti nella conoscenza di un genere troppo poco noto e riconosciuto, ma non meno importante di quello canonico.
Ciao Bella si pone, quindi, come un quadro astratto. Lo spettatore può comprenderne tutti i segni o soltanto alcuni, ma può comunque goderne come di un qualcosa che lascia il suo segno artistico, un segno che non si dimentica.
(Ciao Bella); Regia e drammaturgia: Elvira Frosini; registrazioni audio: Marco Fumarola; luci: Ilaria Patamia e Marco Fumarola; scenografie:; voci registrate: Marco Fumarola e Elvira Frosini;progetto grafico: Dario Aggioli; foto: Jacopo Quaranta interpreti: (Elvira Frosini); teatro e date spettacolo: Teatro Colosseo Nuovo dal 6 all’11 aprile all’interno della rassegna Ubu Rex; info: Produzione Kataklisma;
