Cosmonauta

Chiunque abbia mai avuto un sogno si sarà trovato, prima o poi, a fissare le stelle, incantato. Così lontane, così affascinanti, meravigliose e irraggiungibili, chimere. Non importa, in fondo, se si desideri la luna, una vita normale, l’indipendenza o la libertà. Per Luciana ed Andrea, protagonisti del delicato Il Cosmonauta di Susanna Nicchiarelli, questi son tutti piccoli astri, fissi nel firmamento terribile, ma al tempo stesso meraviglioso, simbolo di ciò che si potrebbe raggiungere ma forse non si avrà mai.
Nel piccolo di ogni singola vita così come al centro delle grandi decisioni storiche i sogni alimentano le fantasie e le immaginazioni di uomini e popoli. Affascinano ed illudono, abbagliano ingannando i nostri sensi. Nessun razzo di stagnola arriverà mai sulla luna eppure il sogno, tremendo e per certi versi affascinante, dell’Unione Sovietica, delle sue missioni spaziali, della cagnetta Laika, del cosmonauta Jurij Alekseevič Gagarin aveva reso possibile, quasi tangibile, per milioni di persone, un’utopia. L’illusione fanciullesca di poter toccare le stelle sembrava, improvvisamente, a portata di mano. Il sogno di una società diversa, migliore, appariva, per chi ne sentiva solo gli echi dalle sezioni di partito, una conquista possibile. Ma la realtà, quella triste e dura, è ben altra cosa, i sogni svaniscono all’alba, come le stelle al sorgere del sole.
Cosmonauta è il racconto di questi sogni. Quelli che, proprio perché conquistati passo passo, danno l’idea di esser ancora più veri. La lotta di Andrea contro la sua malattia e quella di Luciana contro una società gretta ed ignorante sono messi in scena in un piccolo racconto di formazione. Un’adolescenza vissuta in bilico fra illusione e realtà, fra conquiste e fallimenti, fra piccole vittorie ed enormi sconfitte. Come per le prime missioni sovietiche, come per Laika, infatti, in nome di un sogno più grande, si possono accettare anche gravi perdite. I piccoli passi dell’uomo verso la luna necessitano e meritano dei sacrifici così come i piccoli passi di Andrea e Luciana esigono delusioni e sofferenze. Così combattere un padre, per altro non poi tanto "padrone", diviene barricata quotidiana su cui lottare, la propria sezione una trincea in cui provare a difendere (o meglio, ad ottenere) quei diritti che solo anni dopo verranno riconosciuti.
Un parallelo continuo quello fra le imprese dei cosmonauti russi e le rivendicazioni della giovane Luciana che, purtroppo, si concludono con lo stesso triste risultato: il fallimento. Dopo tanti piccoli passi per l’uomo, il 20 luglio 1969, il grande passo per l’umanità fu compiuto da Neil Armstrong, un americano. Il sogno dei cosmonauti si spense così come, alcuni decenni dopo, si sgretolerà l’intero sistema sovietico, svelando la sua maschera più terribile ed disumana. Ciò che resta di quelle avventure spaziali, di quell’affascinante e matrigna ideologia è un senso di impotente tristezza, di malinconica rassegnazione. Come star fermi, su di un ballatoio, a fissare le stelle, sapendole meravigliose ed irraggiungibili, consci di aver vissuto solo un sogno, un’utopia.
(Id.); Regia: Susanna Nicchiarelli; sceneggiatura: Susanna Nicchiarelli, Teresa Ciabatti ; fotografia: Gherardo Gossi; montaggio:Stefano Cravero; interpreti:: Claudia Pandolfi, Sergio Rubini, Mariana Raschillà, Pietro Del Giudice, Susanna Nicchiarelli, Angelo Orlando; produzione e distribuzione: Fandango; origine: Italia 2009; durata: 87’
