Da zero a cento, le nuove età della vita

Quante sono le età della vita? Tre, come nei quadri di Giorgione, Klimt, Picasso, o sei, come nella mostra “Da zero a Cento, le nuove età della vita” che, fra Bologna (2-12 febbraio, Palazzo Re Enzo) e Milano (21 febbraio-1 aprile, Triennale), scioglierà l’allegoria in un percorso a metà fra arte e scienza, attraverso l’esposizione delle opere di alcuni fra i più celebri fotografi contemporanei e il resoconto di quanto ci hanno permesso di scoprire le scienze naturali che indagano l’uomo. La mostra si colloca nel vivace contesto dell’edizione 2012 di Arte e Scienza, l’iniziativa che ogni anno invade le strade di Bologna con centinaia di eventi (mostre spettacoli, incontri, proiezioni e laboratori creativi). Prodotta dalla Fondazione Marino Golinelli, che da sempre incrocia divulgazione e amore per scienza e cultura all’insegna del motto “La cultura nutre il pianeta”, e curata da Giovanni Carrada, Cristiana Perrella e Silvia Evangelisti, la mostra si compone di centinaia di fotografie, “oggetti a forte condensazione metaforica”, che scrutano e indagano secondo un approccio visuale, in che modo i nostri corpi e le nostre menti si sono trasformatI nel corso dell’ultimo secolo. Cento o quasi gli anni che ci separano da una civiltà ancora contadina, lontana da ogni sogno di boom economico-industriale, cento e oltre gli anni che i progressi della scienza ci consentirebbero potenzialmente di raggiungere. Per un patrimonio genetico rimasto immutato, sono infinite le modifiche che l’ambiente, irrimediabilmente trasformato, ha operato su di noi, rendendoci “più alti, più forti e persino più intelligenti”. In un percorso articolato in sei sezioni, le nuove età della vita, ciascuna delle quali si è allungata e stirata rispetto al passato, la mostra si compone delle fotografia scattate dagli artisti che hanno immortalato le diverse fasi dell’esistenza umana: lo spazio indefinito che precede la nostra nascita per il messicano Gabriel Orozco e l’indiano Anish Kapoor; i colori e le emozioni dell’infanzia per Martin Creed e Guy Ben-Ner; le trasformazioni e le provocazioni dell’adolescenza per Marcello Maloberti, Ryan Mc Ginley e Evan Baden; la ricerca di sé della gioventù per Ottonella Mocellin, Nicola Pellegrini e Frances Stark; le crisi e lo sradicamento della maturità per Cindy Sherman e Adrian Paci; la nuova terza età di John Pilson, Miwa Yanagi e Stefania Galeati Shines. La scienza si ritaglia uno spazio considerevole attraverso una serie di exhibit che si propongono di rispondere agli interrogativi relativi alle varie fasi della vita: quali sono gli elementi che ci influenzano prima e subito dopo la nascita? In che modo coltivare il cervello dei bambini? Come si configurano, da un punto di vista biologico, età della vita che un tempo sembravano non esistere, quali adolescenza e terza età? Com’è cresciuto il nostro quoziente intellettivo rispetto a quello dei nostri predecessori? Lo spazio di una vita si snoda in un percorso etereo e impalpabile, attraversato da ombre e fasci di luce, lasciando ai visitatori la possibilità di ricostruire la propria storia, immergendosi nei segreti delle diverse età dell’uomo.

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