David di Donatello 2015

Archiviare quest’anno la pratica David di Donatello è particolarmente difficile.
Lo è perché con il passare degli anni questa idea del cinema italiano che si premia e si celebra diventa sempre più l’applicazione di un complesso provinciale che sogna l’Oscar, ma non sembra capace di andare più in là della sagra di paese.
Imbarazzante nell’organizzazione e conduzione della serata, indeciso tra vocazione autoriale forte e bisogno di rimanere nell’aveo di un preciso meccanismo di grande disrtrubuzione, il David è un riconoscimento che ha sempre meno identità nel contesto dei tanti premi e premietti che affollano la nostra ridente penisola. O, forse, piuttosto, questa identità ce l’ha sempre più chiara e si chiama Rai Cinema: un monopolio di meracto e coscienze che ingoia tutto e sempre più mette a margine le piccole produzioni indipendenti e spesso coraggiose.
In attesa di un’evoluzione che dia spazio e voce a un cinema sommerso e spesso vitalissimo, ci resta da sottolineare in questa sede che la valanga di premi che ha sommerso Anime nere di Munzi resta comunque una buona notizia e il dovuto riconoscimento al magistero di un film forte e spesso necessario.
Ugualmente significative ci sono sembrate le statuette assegnate alle attrici di Mia madre di Moretti e necessaria quella per Elio Germano, complesso Leopardi nel bel film di Martone.
Su un versante più tecnico dispiace che Il ragazzo invisibile di Salvatores (un film troppo ingiustamente sottovalutato) si porti a casa una sola statuetta per gli effetti visivi.
Usciti dal contesto nazionale i premi diventano meno condivisibili e motivati: La teoria del tutto a stento riusciamo a considerarlo il miglior film europeo dell’anno, mentre Birdman è senz’altro esperienza cinematografica complessa e meravigliosa che meritava un riconoscimento.
TUTTI I PREMI
Miglior film: Anime nere di Francesco Munzi
Migliore attore: Elio Germano per Il giovane favoloso di Mario Martone
Migliore attrice: Margherita Buy per Mia madre di Nanni Moretti
Miglior regista: Francesco Munzi per Anime nere
Miglior attore non protagonista: Carlo Buccirosso per Noi e la Giulia di Edoardo Leo
Miglior attrice non protagonista: Giulia Lazzarini per Mia madre di Nanni Moretti
Migliore sceneggiatura: Francesco Munzi, Fabrizio Ruggirello, _ Maurizio Braucci per Anime nere
Miglior regista esordiente: Edoardo Falcone per Se Dio vuole
Miglior produttore: Cinemaundici e Babe Film per Anime nere di Francesco Munzi
Miglior film internazionale: Birdman di Alejandro Gonzalez Iñarritu
Miglior film europeo: La teoria del tutto di James Marsh
Miglior colonna sonora: Giuliano Taviani per Anime nere di Francesco Munzi
Miglior canzone originale: Anime nere interpretata da Massimo De Lorenzo per il film Anime nere
Migliore documentario: Belluscone di Franco Maresco
Miglior autore della fotografia: Vladan Radovich per Anime nere di Francesco Munzi
Miglior montatore: Cristiano Travaglioli per Anime nere di Francesco Munzi
Miglior scenografo: Giancarlo Muselli per Il giovane favoloso di Mario Martone
Miglior costumista: Ursula Patzak per Il giovane favoloso di Mario Martone
Miglior truccatore: Maurizio Silvi per Il giovane favoloso di Mario Martone
Miglior acconciatore: Aldo Signoretti e Alberta Giuliani per Il giovane favoloso di Mario Martone
Migliori effetti digitali: Visualogie per Il ragazzo invisibile di Gabriele Salvatores
Miglior fonico in presa diretta: Stefano Campus per Anime nere di Francesco Munzi
Premio David Giovani: Noi e la Giulia di Edoardo Leo
David Speciale: Gabriele Muccino

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