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Documentary in Europe

Pubblicato il 13 luglio 2006 da Silvia Lazzarini


Documentary in Europe

Documentary in Europe, che si è svolto a Bardonecchia dal 5 all’8 luglio ha festeggiato quest’anno dieci anni di vita. Nato su iniziativa di un gruppo di produttori nel 1997 “Doc in Europe” non è un festival, ma un workshop dove autori e produttori presentano a televisioni internazionali nuove idee di film documentari. Otre a questi incontri per gli “addetti ai lavori” ci sono diverse sezioni in cui vengono proiettati documentari di vari formati, sia italiani che internazionali.
Il workshop è il cuore di questa iniziativa perché insieme a Doc Screenings che si svolgerà a Novembre a Venezia, è l’unico appuntamento in Italia, in cui autori e produttori possono incontrare gli editors di televisioni internazionali e nazionali e cercare di farsi finanziare i propri film. In questa edizione sono stati selezionati 14 progetti, di cui sei italiani che gli autori hanno illustrato con un “pitch” (presentazione) di sette minuti agli editors di ZDF/Arte, Cult TV, TV Ontario, Multicanal, Lichtpunt, VRT Canvas, ERT, ORF. I temi dei documentari italiani presentati sono in maggioranza temi forti, internazionali e non, che con difficoltà potrebbero essere raccontati dal nostro cinema nazionale e che con pochi margini di dubbio faticheranno ad essere trasmessi ( per non parlare poi dell’essere finanziati) dalla nostrana e “comatosa” televisione pubblica. Sono storie che raccontano il terrorismo delle brigate rosse, la nascita di una radio gestita da donne in Afghanistan, l’ascesa e la caduta della Sacra Corona Unita in Puglia, di come in India una cooperativa di “intoccabili” stia riuscendo a produrre delle scarpe indossate dai divi di Bollywood. Queste storie non sono dei “reportages”, ma sono raccontate con il linguaggio del film, con una forte struttura narrativa, dei personaggi tridimensionali e un linguaggio visivo ricercato nella fotografia, nelle pause, nei dettagli. Sono “documentari di creazione”, ricerca dell’espansione del mezzo cinematografico e televisivo e della narrazione per immagini.
Si parla molto oggi del film documentario che sta trovando una sua distribuzione in sala, in dvd e nei canali satellitari e all’estero anche nella televisione pubblica (prima fra tutte Arte). In Italia purtroppo, come dice Beppe Grillo “siamo in leggera controtendenza”, la televisione pubblica è la grande assente, sia da un punto di vista produttivo che distributivo, il documentario di creazione in prima, ma anche in seconda serata continua ad essere una chimera. Cambierà qualcosa? Speriamo. _ Quest’anno però a Bardonecchia, come nei passati dieci anni, la Rai è stata la grande assente e l’unico canale italiano presente è stato il satellitare CULT TV (acquistato recentemente dal gruppo FOX), fortunatamente le storie italiane o raccontate dagli italiani interessano il resto dell’Europa, anche perché sono storie ben raccontate.


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