FESTA DI ROMA 2020: Incontro con Pete Docter
Tra ogni precauzione necessaria, ha preso il via la XV° Edizione della Festa del Cinema di Roma nella consueta cornice dell’Auditorium Parco della Musica. E la manifestazione si è aperta subito con un evento importante, uno dei principali appuntamenti di quest’anno: il conferimento del premio alla carriera a Peter Docter, sceneggiatore, regista, e dal 2018 direttore creativo della PIXAR, autore di alcuni dei più grandi successi dello studio come Monsters & Co., Up e Inside Out. Ma a precedere l’incontro c’è stata prima la conferenza stampa del suo ultimo film Soul , in anteprima alla Festa, con Docter, che ne ha firmato la storia e la regia e accompagnato da Kemp Powers (sceneggiatore) e Dana Murray (produttrice).
È sempre molto affascinante ascoltare direttamente chi il cinema lo fa in prima persona, soprattutto se abbiamo a che fare con persone che lavorano nei blindatissimi studi PIXAR. Si è parlato ovviamente del nuovo film ma non ci si è fermato solo a quello. Tra gli spunti più interessanti e curiosi nel corso della sua conversazione, Docter ha detto che sì, a volte, ha pensato di girare un film live action, ma che l’animazione lo affascina di più, permettendogli occasioni espressive incredibili che di fatto non scambierebbe mai con nessun altro mezzo narrativo. Perché - ha aggiunto - la creazione di questa tipologia di film gli permette letteralmente di fare qualsiasi cosa con ambienti, personaggi, luci, insomma con tutti gli elementi della messa in scena, con delle possibilità di manipolazioni, insomma, impossibili in un’opera di diversa natura come quella della tradizionale fiction.
Terminata la conferenza stampa, si passa alla premiazione: il premio alla carriera è già arrivato tramite corriere dall’altra parte dell’oceano e il regista ce lo mostra sullo schermo, salutandolo e accogliendolo con un grande sorriso. Come di consueto, buio in sala e proiezione di un reel con alcuni dei momenti più belli di molti film PIXAR, un lavoro di selezione dei contenuti niente affatto facile e che omaggiano in modo doveroso le qualità dello Studio e di tutti coloro che a queste opere hanno lavorato con cuore e cervello. Le domande rivolte al regista hanno mirano a conoscere il significato celato dietro le sue storie e le idee alla base di esse: scopriamo così, ad esempio, che dietro Monsters & Co. c’è un ricordo d’infanzia di Docter, che da bambino credeva ad un mostro nascosto nell’armadio della sua stanza e, al momento dello sviluppo della storia, si è chiesto cosa facesse questo mostro durante il resto della giornata, quando non cercava di spaventarlo. Da questo spunto è nata il mondo narrativo del film; inoltre alla base dello sviluppo della storia c’è stata anche un’altra domanda: come si può essere dei professionisti concentrati al massimo sul proprio lavoro e allo stesso tempo dei buoni genitori concentrati anche sulla propria famiglia?
A conclusione di questo incontro on air, Docter ha evidenziato come in PIXAR ci si preoccupi sempre di raccontare delle storie che in qualche modo riescano a parlare ad un pubblico vasto ma soprattutto il più eterogeneo possibile, così da fare in modo che piaccia tanto ai bambini quanto agli adulti, creando quell’ideale film per tutti. Solo in questa maniera, seguendo la vecchia tradizione americana, si possono creare delle storie tanto amate dagli spettatori di ogni continente.