MoliseCinema 2018: la bellezza del percorso e delle sue declinazioni
Ora che, dopo aver abbracciato una fetta d’estate, siamo pronti a scoprire le sere d’agosto, ecco che un tema, un’immagine rimbalza nella mente: il percorso. Come sostiene la storia, il percorso è stato cangiante per importanti figure carismatiche, da Cesare e il Rubicone passando per Dante e la sua Selva Oscura, ecco che una linea, una strada, una fetta di spazio da affrontare e vivere sono divenute fascinazione visiva o metafora dei moti dell’anima. Nel nuovo manifesto di MoliseCinema, che si terrà dal sette al dodici agosto a Casacalenda, rimbalzano allo sguardo due miti del cinema italiano: Silvana Mangano e Vittorio Gassmann. La prima, con i capelli raccolti da un fazzoletto e il cappotto avvolgente il suo corpo, osserva un punto lontano con occhi curiosi e disincantati; il secondo, con lo sguardo stupito e carico di emozione, evita il contesto e concentra la sua attenzione sul volto della donna. Osserviamo dunque due sguardi differenti, due percorsi che, in questo scatto, ci riportano ad un’opera che ha fatto la storia del cinema italiano e mondiale, di fatto La Grande Guerra di Mario Monicelli, capace di raccontare il trauma della guerra mediante il genere commedia.
Quest’anno tra i percorsi di MoliseCinema, arrivato alla sua sedicesima edizione, c’è il primo conflitto, in chiave moderna, che ha spazzato via intere generazioni riconfigurando la cartina geopolitica del mondo. Una guerra che aprirà a un secolo di massacri e guerre, citando Réné Dumont, ma anche un conflitto che nasce nel momento in cui il cinema, con Birth of a Nation di David Wark Griffith, si apre al montaggio lineare inaugurando il percorso inarrestabile della settima arte. Nel piccolo borgo di Casacalenda la Grande Guerra sarà un filo tematico importante, con la proiezione dell’opera di Mario Monicelli e la mostra “La Grande Guerra” presso la Galleria Iannucci, che sarà aperta durante tutto il Festival.
Altra linea determinante sarà il focus sul talento, la vita artistica di Elio Germano, attore romano con origini molisane, che sarà ospite del Festival e presenterà il libro “Elio Germano. Corpo, voce e istinto”, una sorta di viaggio carsico nella sua esperienza di attore e performer. A queste due linee tematiche, sotto la direzione artistica del bravo Federico Pommier Vincelli e la perfetta coordinazione di Cristian Ferrao, si aggiungeranno le sezioni che da sempre caratterizzano il DNA di Molise Cinema, di fatto Paesi in corto, Percorsi e Frontiere. Sono queste le sezioni dedicate esclusivamente al cortometraggio, nazionale e internazionale, e al documentario, con opere che, in termini di linguaggio, esperienza visiva e messaggio, arricchiranno quotidianamente il pubblico del Festival.
Un Festival speciale MoliseCinema, che vive il suo iter in modo trasversale e che si produce all’interno di un borgo affascinante che, per circa sette giorni, porta in dote i suoi ritmi lenti per mostrarsi a forestieri amanti delle immagini in movimento, giovani curiosi o intere famiglie in vacanza. Tra gli ospiti ci saranno inoltre gli scrittore Franco Arminio e Antonio Pascale, la giovane attrice Daphne Scoccia e i registi Daniele Costantini, Gianfranco Pannone e Alessandro Piva. Tra le anteprime, nazionali e assolute, di quest’anno ricordiamo The Silent Child di Chris Overton, vincitore dell’Oscar 2018 come miglior cortometraggio e 1968. Uccelli, un assalto al cielo mai raccontato, documentario di Silvio Montanaro e Gianni Ramacciotti e Angeli al Sud di Bruno Colella.