Festival del Film di Locarno 2016 - "Hermia & Helena"

Per quanto originale possa essere l’idea di sovrapporre un testo scritto, che riecheggia il contenuto stesso della sequenza in cui esso compare accompagnato dalla voce narrante della protagonista o dai dialoghi di sottofondo, il fatto di spezzare le riprese di un lungometraggio professionale di finzione con degli inserti molto più appannaggio della video-arte che del cinema non risulta né particolarmente piacevole dal punto di vista estetico, né contenutisticamente evocativo da un punto di vista narrativo. Questo è quello che potremmo definire il difetto principale di Hermia & Helena, film sperimentale e dalla vocazione indipendente che, presentato in concorso internazionale nell’attuale edizione del Festival di Locarno, delude mediamente le aspettative di chi lo guarda per la mancanza non tanto di un plot narrativo interessante, quanto piuttosto di un cast attoriale che dia veramente prova di saper reggere il confronto con un genere cinematografico complesso e non ben identificabile, in cui si accavallano, come temi principali, l’amore, l’avventura e la sempre controversa scoperta di sé.
Camila, giovane regista teatrale di origine argentina, si trasferisce da Buenos Aires a New York allo scopo di realizzare e prendere tutto il possibile da una residenza d’artista durante la quale potrà sviluppare il suo nuovo progetto: una traduzione spagnola riadattata dal celeberrimo A Midsummer Night’s Dream di Shakespeare.
Ma quando approda nella Grande Mela, Camila si rende presto conto che l’essersi lasciata alle spalle la propria vita privata, completa di amici e fidanzato, non può essere rimpiazzato dal solo lavoro, per quanto appagante esso sia. E così, mentre una nuova vita comincia a profilarsi dinnanzi a sé, Camila inizia a ricevere misteriose cartoline da Danièle, una delle precedenti residenti nell’appartamento in cui si trova a vivere.
Segreti da svelare, studi da perdere e riprendere in mano, labirinti sentimentali costellati di più uomini il cui significato nella vita della ragazza è ancora tutto da definire, spingono Camila ad abbandonarsi al vortice di un tunnel fatto sostanzialmente di vicoli ciechi e nuovi inizi.
Nel frattempo la bellezza peculiare e caratteristica delle strade di New York - ben nota al pubblico dei cinefili appassionati di Woody Allen - alternata al vivo e umano calore della città di Buenos Aires, rappresentano un vero e proprio punto di riferimento visivo, l’unico veramente saldo per lo sguardo dello spettatore che, un po’ perso tra il continuo alternarsi del passato e del presente, ritrova se stesso e le fila del film proprio nel valore, al contempo prosastico e poetico, delle sue location: eterno punto fermo da cui partire e a cui voler ritornare, intenti a ritrovare sempre la strada di casa.
(Hermia & Helena) - Regia: Matías Piñeiro; Soggetto & Sceneggiatura: Matías Piñeiro; Fotografia: Fernando Lockett; Montaggio: Sebastien Schjaer; Musiche: Mercedes Tennina, Sean Dunn; Costumi: Ana Cambre; Interpreti: Agustina Muñoz (Camila), María Villar (Carmen), Mati Diop (Danièle), Keith Poulson (Lukas), Julián Larquier Tellarini (Leo); Produzione: Trapecio Cine; Origine: U.S.A./Argentina, 2016; Durata: 87’; Web info: http://www.imdb.com/title/tt5880296/
