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Fiction Italia - Donne assassine

Pubblicato il 15 ottobre 2008 da Fabiana Proietti


Fiction Italia - Donne assassine

Guardando lo spot pubblicitario, in cui le più note attrici del panorama cinematografico italiano rivolgono lo sguardo allo spettatore asserendo in tutta tranquillità di essere delle assassine, dall’esperimento produttivo della Wilder per il canale FoxCrime ci si poteva aspettare una variante dark di quel Photocall, mandato in onda la scorsa stagione da FoxLife, in cui giovani e belle interpreti nostrane si raccontavano durante dei servizi fotografici. Invece Donne Assassine, o per lo meno il primo episodio, Chiara (diretto da Alex Infascelli e interpretato da Sandra Ceccarelli e Claudia Pandolfi) è davvero una piacevole sorpresa.
Innanzitutto, proprio per la metamorfosi del regista che qui rinnova completamente il suo stile vorticoso, rinunciando a movimenti di macchina, montaggio ed effetti da videoclip, in favore di una messinscena minimalista, austera e proprio per questo convincente.
Infascelli lavora di cesello concentrandosi sui due personaggi femminili, imbastendo magistralmente il racconto su una suspense di tradizione hitchcockiana ed annullando ogni orpello visivo con cui spesso la televisione – anche d’oltreoceano – tenta di superare la macchina-cinema.

La storia di Chiara si apre con un dettaglio – le mani che freneticamente cercano di aprire la cassetta delle lettere – si chiude con un altro dettaglio – quello dell’occhio sbarrato su un volto intriso di sangue – e tra questi due piani estremamente ravvicinati si snoda l’intreccio di un’ossessione femminile per il femminile. Benché, infatti, sia la convinzione del tradimento del marito a scatenare la reazione di Chiara – una Sandra Ceccarelli forse mai tanto brava nel vivere la degenerazione orrorifica del suo consueto ruolo di moglie infelice – non è mai davvero l’uomo il centro dei suoi pensieri distorti, quanto l’immagine della sua vicina di casa, la vittima Manuela (Claudia Pandolfi), addosso alla quale sembra cucire un suo personale ideale di donna, trasformando così la gelosia nei confronti del marito in una emulazione mancata per la donna che sfocia nel cruento delitto.
L’intreccio, liberamente tratto da un fatto di cronaca nera, finisce per avvicinarsi curiosamente ad altri soggetti di finzione, a plasmarsi su suggestioni cinematografiche come quelle del thriller di Barbet Schroeder, Inserzione pericolosa, con una Jennifer Jason Leigh decisa a duplicare l’immagine della più femminile e sensuale Bridget Fonda. È questo medesimo desiderio di “vampirizzazione” della rivale/oggetto del desiderio ad animare entrambi i racconti ed è per questo che ambedue giocano con l’idea del taglio di capelli identico, elemento costitutivo dell’immagine femminile.
In Chiara la sostituzione non riesce, scatenando il raptus omicida, ma è il tentativo di stabilire un’identità femminile fluida, osmotica e complementare a rappresentare il sottotesto più interessante del breve e serrato thriller di quaranta minuti.
La macchina da presa stringe sui volti delle due donne astraendole da un contesto ambientale sempre più sfumato, in cui gli appartamenti claustrofobici – le serrature e le mandate di chiave proteggono ma isolano anche – diventano uno spazio mentale, una prigione in cui le due donne si recludono volontariamente.

Infascelli condensa in meno di un’ora un piccolo manuale di teoria e tecnica della suspense cinetelevisiva, utilizzando i più puri elementi del linguaggio cinematografico, con una particolare attenzione al sonoro, ai colpi sordi di provenienza incerta che si legano allo spazio fuori campo nel suggerire un’inquietudine sempre più forte, in analogia col progredire del disgregamento mentale di Chiara, culminante in un omicidio efferato e improvviso, ispirato, felicemente, a Psycho. Ma il riferimento più prossimo, per intenti e struttura produttiva, sembrano essere il cinema e la tv di genere spagnoli, che con Rec di Paco Plaza e Jaume Balagueró (nuovo maestro dell’horror iberico) e le Peliculas para no dormir hanno dimostrato come sia ancora possibile dare vita a inquietanti incubi a occhi aperti, con pochi mezzi e solo una buona conoscenza del medium. Anche in televisione.


Gli episodi:
- Chiara (con Sandra Ceccarelli e Claudia Pandolfi)
- Marta (con Violante Placido)
- Anna Maria (con Caterina Murino)
- Patrizia (con Martina Stella)
- Lisa (con Ana Caterina Morariu)
- Margherita (con Valentina Cervi)
- Laura (con Marina Suma)
- Veronica (con Sabrina Impacciatore, Donatella Finocchiaro)


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