FORMATO FAMIGLIA al Teatro Sette

Si torna indietro nel tempo, ma non troppo... Eppure non si perde contatto con il presente in Formato Famiglia di scena al Teatro Sette dal 17 al 22 ottobre. Scritto e diretto da Sara Scaramella e Morgana Giovannetti, lo spettacolo ha presentato una novità che probabilmente a teatro non si era ancora vista, ossia una scenetta in 3D, da vedere con degli appositi occhiali. Lo spazio, ben strutturato e modernamente arredato, caratterizzato principalmente da forme rettangolari, è stato infranto da un contenuto semplice, ma allo stesso tempo efficace alla riflessione. La trama riguarda la storia di un uomo, che colpevole di un assurdo omicidio verso la propria governante, si ritrova ad esser condannato alla sedia elettrica e per questo contattato da un programma televisivo per raccontare la sua storia... Spiattellata in tv la vicenda drammatica diviene un’esperienza dai toni grotteschi, in cui si fonde l’umorismo con il macabro. La famiglia Manieri si prepara così a guardare in tv la tragicomica fine del capofamiglia, inserita in salotto che diviene il formato ideale per componenti qualsiasi di una casa qualsiasi, di fronte al tubo catodico, scatola magica che assume allo stesso tempo il ruolo di “fossa”, che risucchia le storie private della gente comune, prezzo pagato per avere quel po’ di visibilità che consente di sentire un’attenzione particolare almeno una volta nella vita. E’ quella che Guy Debord chiamò la "società dello spettacolo", dentro la quale non si esiste se non si è apparsi almeno una volta in televisione; una società qui mostrata in parte attraverso una famiglia che è anche emblema di una comunità. Attraverso la parodizzazione della vicenda si è voluto mostrare quanto oggi si siano persi di vista i valori semplici, come quello della famiglia o dell’amicizia, in favore dell’apparenza e della superficialità. In questa raffigurazione caricaturale si è inserita un’ironia sottile con cui gli attori hanno potuto giocare abilmente, comunicando al pubblico un argomento serio, sottoforma di gioco, facendo così scorrere piacevolmente il tempo della rappresentazione, pur lasciando un messaggio importante su cui riflettere. Una figlia che sogna la fama da star, una madre dalla mentalità superficiale e gretta, una vicina un po’ svampita e suo marito, sfaticato e spesso semi-sbronzo, una presentatrice isterica e il suo collaboratore fac-totum, attore che nello spettacolo ha interpretato diversi personaggi, mostrando abilità attoriale e un’istrionismo ironico, che ha dato un tono di leggerezza alla vicenda, personaggi che hanno costituito lo sfondo naif sul quale si sono posati i ragionamenti profondi e incompresi del giovane figlio, legato ad ideologie distanti dal modo di pensare che lo circonda. La sua opinione mai presa in considerazione, ha costituito l’eco di un malessere oggi imperante, che attanaglia tutti coloro che vorrebbero veder recuperati i semplici valori umani, dissolti nella pochezza dell’apparire e della visibilità a tutti i costi, anche se priva di contenuto. La luce che ha avvolto lo spettacolo dall’inizio alla fine si è interrotta nel momento della simpatica scena in 3D, per poi tornare ad illuminare l’ultima parte di questa piéce, fin quando assieme al buio son calate all’improvviso i divertimenti e le risate, per fare posto al rammarico nei confronti di un presente che a molti non calza su misura, facendo avvertire più forte quel bisogno di calore umano e contenuti, che oggi si sono perduti dietro a frivolezze di poco conto.
(Formato famiglia 3D); Regia: Sara Scaramella e Morgana Giovannetti; drammaturgia: Sara Scaramella e Morgana Giovannetti; luci: Francesco Mischitelli; scenografie: Giorgia Rauccio, Martina Feri; costumi:; interpreti: (Alberto Bognanni), (Siddhartha Prestinari), (Alessandro Tirocchi), (Giorgia Guerra), (Ermenegildo Marciante), (Martina Zuccarello), (Viviana Colais), (Gianpiero Pumo), (Tiziana Santercole), (Andrea Del Prospero); teatro e date spettacolo:Teatro Sette, 17-22 ottobre 2011.
