Giffoni Film Festival 2016 - "Chicken"
È letteralmente meraviglioso pensare che esistano nuove generazioni di giovani registi in grado di lasciare senza fiato di fronte non solo ai propri film, ma in particolare alle proprie opere prime.
In questo specifico caso stiamo parlando di Joe Stephenson, il quale, diplomatosi alla New York Film Academy a soli 17 anni, ha diritto Chicken per la prima volta contemporaneamente come regista e produttore.
Si è presentato in sala davanti alla giuria più adulta e consapevole del Giffoni Film Festival di quest’anno, quella dei +18, in cappellino sportivo con la visiera in testa, t-shirt nautica e scarpe da ginnastica. Così, come un ragazzo qualsiasi. Accanto a lui sedeva Scott Chambers, attore protagonista del suo Chicken, nonché vero e proprio talento-rivelazione del nuovo cinema inglese.
Insomma: due ragazzi che si potrebbero incontrare per strada, mentre mangiano un panino all’ora di pranzo, si sono seduti a tavolino insieme e hanno partorito un vero e proprio capolavoro dalla dolcezza e dalla sensibilità straordinarie.
Richard, un quindicenne sorridente e ottimista pur essendo soggetto ad una forma di ritardo mentale che gli procura difficoltà di apprendimento, vive in un caravan con il fratello maggiore, Polly, ragazzo problematico, violento e tendente alla sindrome dell’alcolismo. _ Quando l’appezzamento di terra sul quale i due vivono insieme abusivamente da sette anni viene acquistato da nuovi proprietari, Annabel e la sua famiglia, la fornitura di energia elettrica del caravan viene tagliata e le loro già precarie condizioni di vita peggiorano. Ma, allo stesso tempo, l’amicizia arriva nella vita di Richard e una svolta in quella di Polly, a dimostrazione del fatto che il vento, forse, sta cambiando…
Raccontando la storia del ritardo mentale che, per quanto lieve, porta con sé una serie di difficoltà relazionali non da poco conto, Chicken ricorda, da molti punti di vista, un altro grande film che affronta una tematica affine: Temple Grandin - Una donna straordinaria, concepito dal regista Mick Jackson come film per la televisione nel 2010.
Massimi comuni denominatori delle due opere sono le reali essenze di coloro i quali ragionano ancora come dei bambini, pur trovandosi, senza quasi rendersene conto, nel corpo di un adulto.
E così la vicinanza al mondo della natura diventa l’espressione del proprio bisogno di purezza e di semplicità nel contatto con la realtà esterna; la spontaneità con cui ci si muove come piccoli elefanti in un negozio di cristallerie diventa il sinonimo di un bisogno di tenerezza e amore, chiavi di lettura della vita in ogni sua singola parte; e l’impulsività emotiva ed infantile con cui si compiono gesti dei quali non si considerano il peso e le conseguenze, infine, si fa portatrice di una libertà d’esprimersi che supera qualunque forma di sovrastruttura, per sua stessa natura parte integrante del mondo adulto.
Tutto diventa diretto; tutto diventa #NoFilter, come si direbbe oggi con gli hashtag di Social Network universalmente riconosciuti come Facebook, Twitter e Instagram; tutto diventa commoventemente bello, facendo ritornare bambini e facendo riapprezzare il loro stesso mondo, perduto anni e anni fa nell’ormai lontana “isola che non c’è”.
(Chicken) - Regia: Joe Stephenson; Soggetto: Joe Stephenson; Sceneggiatura: Chris New; Fotografia: Eben Bolter; Montaggio: Joe Stephenson, Charlie Lyne; Musiche: Tom Linden, Wayne Reay; Scenografia: Chris Barber; Costumi: Miranda King; Interpreti: Richard (Scott Chambers), Polly (Morgan Watkins), Annabel (Yasmin Paige), Mrs. Rickson (Kirsty Besterman), Mr. Rickson (Stuart Keil); Produzione: Joe Stephenson, Tina Galovic per B Good Pictures Company (Regno Unito/UK); Origine: U.K., 2015; Durata: 86’; Web info: http://www.imdb.com/title/tt2420876...