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I Castelli animati 2005

Pubblicato il 20 dicembre 2005 da Andrea Di Lorenzo


I Castelli animati 2005

Il Festival dei Castelli Animati di Genzano è oramai una istituzione per coloro che si interessano di animazione, e quest’anno, dal 30 Novembre al 4 Dicembre, si è svolta la sua decima edizione, ricca di ospiti ed eventi speciali. Per festeggiare i suoi dieci anni di attività infatti, il Festival ha avuto il piacere di ospitare alcuni dei più grandi animatori mondiali, dedicando loro dei workshop-retrospettiva aperti al pubblico. Nei giorni 1 e 2 Dicembre, si sono alternati sul palco del cinema Modernissimo di Genzano artisti del calibro di Gianluigi Toccafondo, Borge Ring, Daniel Greaves, John Canemaker e Isaho Takahata, pronti a mostrare i loro lavori e a condividere le loro idee con il pubblico presente, molto attento e partecipe. In questa sede tratteremo però di un altro workshop, quello di uno dei migliori animatori viventi, assoluto autodidatta nel campo della cinematografia e dell’animazione, i cui lavori sono una incredibile commistione di animazione, video-arte e profonda sensibilità emotiva: Paul Bush. Egli nasce nel 1956 e frequenta il corso in Fine Art al Central School and Goldsmiths College di Londra. Membro del London Film-makers Co-op. ha tenuto corsi inerenti l’animazione in molte famose università europee come il "St. Lukas" di Bruxelles, il "Royal College of Arts" di Londra e la Media Academy di Colonia. Il suo background culturale prettamente artistico influenza notevolmente tutto il suo lavoro, sia come ispirazione che come espressione, ed infatti oltre a numerosi lavori per il cinema e la televisione, molte sue opere sono incluse in collezioni d’arte o esposte per esibizioni. Durante gli anni ’80 scrive e dirige diversi film di corta e media durata, molto apprezzati dalla critica, ma è solo a partire dagli anni ’90 che i suoi lavori vengono ampiamente distribuiti, mostrati nei festival, programmati nei cinema e passati in televisione, portandolo alla ribalta come uno dei migliori animatori moderni. Nel 1996 fonda la sua casa di produzione, la "Ancient Mariner Production", con la quale produce i suoi lavori, tra i quali vanno annoverati anche molti commercial per noti marchi inglesi e non. La sua idea di animazione è in continuo movimento: sperimenta molteplici tecniche, tra cui l’incisione su pellicola, lo stop motion e il time-lapse, senza mai ancorarsi ad una sola di esse. E’ sempre alla ricerca di nuove tecniche per esprimersi al meglio. Bush si presenta al Workshop dei Castelli Animati mostrando, in ordine cronologico, quattro dei suoi lavori d’animazione. La scelta di questi, e della proiezione in ordine cronologico, è data dall’intenzione dell’animatore di mostrarci lo sviluppo delle sue idee e delle innovazioni tecniche che affronta, avanzando nel suo percorso esplorativo della tecnica d’animazione. La cosa particolare che colpisce di Bush, è la sua formazione: come detto prima frequenta l’Accademia di Belle Arti, ma non prende in considerazione studi di Cinema o d’animazione. E’ quindi un autodidatta in questi campi, e come tale, rimane influenzato da ciò che più attrae la sua attenzione: in particolare, dice Bush, “Sono rimasto molto colpito dalla Nouvelle Vague, e da Godard più di altri.” Allo stesso modo, un altro artista che è fonte di ispirazione per Bush è Stan Brackage, esponente di spicco del movimento sperimentale americano. Il primo lavoro proiettato al workshop è His Comedy (1994), suo primo film d’animazione effettivo, liberamente tratto dalla Divina Commedia di Dante Alighieri ed ispirato dalle acqueforti di Gustav Dorè. La tecnica qui usata è quella dello scratching della pellicola, voluta dall’autore per imitare lo stile che Dorè aveva usato per le sue acqueforti, ovvero l’incisione su legno o metallo. A differenza però della tecnica di Dorè, l’incisione su pellicola da un risultato differente: il colore, che varia a seconda della profondità dell’incisione e del tipo di pellicola usata. Le immagini, traveling sulle acqueforti di Dorè, o filmati d’archivio di guerre e di esplosioni, vengono ri-visitate e colorate, dando l’idea di movimento alla figura del sommo poeta e del suo vate Virgilio. La lettura di passi della Commedia in inglese e l’uso di un ambiente sonoro molto contrastato, aumentano poi la cupezza che già le immagini emanano: si ha infatti l’impressione reale dell’oscurità della selva in cui Dante si ritrova all’inizio dell’inferno, e il tremolio continuo delle immagini aiuta lo spettatore, che si viene a trovare in uno stato di rarefazione visiva dal forte impatto emotivo. In seguito, Bush realizzerà un altro film con la tecnica dello scratching, The Albatross, anch’esso liberamente ispirato ad una grande opera letteraria, questa volta The Rime of the Ancient Mariner di Samuel Taylor Coleridge. Negli anni seguenti a His Comedy e The Albatross, Bush si dedica alla ricerca di una nuova forma d’espressione, ed in particolar modo esamina e sperimenta la Pixelation. Distante anni luce dal significato che gli si potrebbe dare oggi (non ha nulla a che fare con i moderni pixel), questa forma d’animazione in stop-frame di oggetti reali, deve il suo nome ad un concetto di fantasia molto antico: deriva infatti dall’inglese pixie (piccolo elfo), il cui significato letterale è magico, ubriaco, pazzo. Questi tre aggettivi ben si adeguano a Forniture Poetry, lavoro del 1999, realizzato proprio con questa tecnica, vera e propria padrona dell’opera, a scapito della narratività, relegata in secondo piano. Più che una vera linea narrativa, a sorreggere tutta l’animazione è un’idea, una discussione sulle nostre certezze, il tutto tratto da un aforisma di Wittgenstein: “Cosa mi impedisce di supporre che questo tavolo svanisca o alteri la sua forma originale quando nessuno lo osserva e quando qualcuno lo guarda di nuovo torni come prima? Ma ci verrebbe da dire - chi supporrebbe una cosa del genere?”. Quindi, siamo così sicuri che se non guardiamo un oggetto quello rimanga immobile? Da questa idea Bush ricrea una danza degli oggetti. In una casa abitata da fantomatici inquilini (di cui sentiamo solo un vago brusio sonoro) gli oggetti si alternano e mutano a velocità sempre più elevate, coreografando una specie di danza frammentaria. Seguendo questa nuova tecnica, ma apportando comunque delle innovazioni, Bush realizza, nel 2001, Dr Jeckill and Mr Hyde. Rispetto a Forniture Poetry, il regista rinuncia agli oggetti inanimati per passare alle persone reali, ed il risultato è adeguato al tema trattato. Bush infatti, riesce a dare visualità allo sdoppiamento di persona che si svolge nel Dr Jeckill/Mr Hyde. Egli ricrea frame per frame l’omonimo film di Victor Fleming del 1941 con Spencer Tracy e Ingrid Bergman, alternando continuamente gli attori. Il risultato è folgorante, specialmente nell’ultima scena, quando l’effetto della pozione che trasforma il Dr Jeckill in Mr Hyde giunge al suo picco, e le trasformazioni si susseguono così rapidamente da sfuggire all’occhio umano. Si ha veramente la sensazione di una bipolarità mentale. Attualmente Bush sta lavorando su alcune nuove tecniche, ma nel contempo non disdegna le vecchie, anzi, le rielabora al fine di guadagnare i fondi per le sue opere future: è dell’anno passato Room 2, spot commericale per un negozio di mobili scozzese in cui l’animatore inglese mescola con grande sapienza la tecnica della Pixelation, già usata in Forniture Poetry, ad un lavoro di Norman McLaren, un artista che, come Brackage o Godard, ha profondamente influito sulla sua crescita. Al termine dell’incontro, ringraziando il pubblico in sala, Bush ha espresso la sua volontà di tornare a Genzano per il Festival dei "Castelli Animati", concludendo poi con una nota di speranza per i suoi ammiratori: “Al momento sto lavorando su alcuni progetti che mi terrano impegnato per i prossimi mesi, dovrebbero essere pronti per il prossimo anno. Spero di poterli presentare qui nel 2006.” Alla stessa maniera, anche noi speriamo davvero di rivedere al più presto qualche nuovo lavoro di Bush: sospesi su un confine tra gioco e sperimentazione, le opere del filmmaker inglese sono tra i più interessanti e personali lavori del campo dell’animazione moderna.


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