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Infection

Pubblicato il 4 aprile 2015 da Sarah Mataloni


Infection

Infection (Yuk e Lek), commedia esoterico- digitale, scritta e diretta da Max Caprara, si sviluppa attraverso l’interconnessione e la comunicazione tra due mondi apparentemente lontani, che finiscono per sfiorarsi.
Caprara sceglie di portare in scena uno spettacolo complesso, che induce il pubblico a riflettere sui comportamenti degli esseri umani moderni, guidati da una realtà informatica che lascia poco spazio alla pura creatività e alla individualità.
L’aspetto interessante è la molteplicità di significati che Infection porta con sé, trascinando il pubblico in un percorso bidimensionale che sembra contenere spunti ed intuizioni nuove ed originali.
La bidimensionalità viene resa scenicamente in maniera molto efficace: il primo universo è governato da una quotidianità scandita dai tempi della rete e dei social network e condita da un’ interessante dinamica di coppia viziata da un’incapacità (tra i due) di dialogare.
I due fidanzati, presentano infatti, caratteristiche agli antipodi: Ric è uno scrittore di libri per bambini, romantico e sognatore; Erika, è esperta informatica, convinta sostenitrice del progresso digitale in vista di un mondo migliore e di una comunicazione informatizzata.
Un telo separa (anche scenicamente) le regole della coppia da un mondo diverso, pieno di codici e dinamiche a noi apparentemente sconosciute: è una dimensione superiore in cui due esseri intelligenti cercano di manipolare la realtà per ristabilire un difficile e critico equilibrio.
Il sistema “superiore” perfettamente bilanciato, può essere messo in crisi da un’improvvisa infezione che attacca, per contagio, i principi stessi della nostra realtà e del suo corrispettivo virtuale "bucando la rete.
Le molteplici chiavi di lettura di Infection sono dovute ai diversi codici utilizzati per definire la comunicazione dei due microcosmi: Ric ed Erika, interagiscono con un linguaggio odierno; Yuk e Lek, i due dipendenti della dimensione onirica, si esprimono con la lingua del Pasticciaccio di Gadda, o ricordano (in alcuni momenti) l’atmosfera del Faust di Sanguineti.
Due dimensioni narrative si alternano continuamente, amalgamando realtà e sogno, dimensione inconscia e realtà informatica; si avverte una distanza apparentemente incolmabile tra questi due mondi, e i personaggi sembrano vivere su binari paralleli, che si incontrano, miracolosamente, solo alla fine del percorso.
L’ Elemento di connessione tra questi due universi è Argo: il fratello “mistico” e inusuale di Ric, con il suo modo stralunato, sospeso tra la terra, viaggi astrali e dimensioni oniriche, vive in comunicazione costante con la “sua dimensione altra" e risulterà l’anello di congiunzione delle due sfere.
I personaggi, ben interpretati e approfonditi dagli attori, sono brillanti e caratterizzati, ognuno, da una follia diversa: Erika è ossessiva e intrappolata nella rete, Ric è un nostalgico sognatore, deciso a rispolverare vecchi e “sani” modelli di vita, Argo, vive sospeso e sembra non avere il contatto con la realtà.
Il mondo onirico è invece popolato da esseri che si muovono secondo un ritmo diverso, animati da una follia inquietante e intrigante al tempo stesso: gli attori che interpretano Yuk e Lek vestono perfettamente i panni dei due dipendenti dell’ufficio "verifiche e controllo" e Caprara, nelle vesti del “Grande Tecnico” risulta credibile, esilarante e originale.
Il tono generale è divertente e ironico, ma Infection presenta elementi di grande profondità e di rottura, rispetto ad una commedia teatrale comunemente intesa: il testo è ricco di metasignificati, e di richiami più sottili, che stimolano e stuzzicano l’inconscio.
Lo spettacolo, curato nei dettagli scenici e nelle interpretazioni dei personaggi, non manca di stupire e di stimolare la curiosità e l’immaginazione dello spettatore, per contenuti, capacità attoriali e realizzazione scenica.


Infection Regia: Massimiliano Caprara; Autore: Massimiliano Caprara; interpreti: Veronica Milaneschi, Alessandro Pala Griesche, Michele Bevilacqua, Rosario Petix, Alessandro Cecchini e Massimiliano Caprara; costumi: Chiara Paramatti


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