Intervista all’artista contemporaneo Flavio Parente.

Curva Pura presenta Id, la nuova mostra personale dell’artista Flavio Parente, curata da Yuliya Galycheva, che attraverso fotografie e rifrazioni, indaga sul tema dell’dentità.
La mutazione dell’identità, la separazione dall’origine vengono proposti attraverso immagini, rifrazioni plastiche e videoart che coinvolgono il visitatore in un viaggio di cui è parte attiva.
In occasione della sua personale, abbiamo avuto il piacere di intervistare Flavio Parente.
Id", la tua nuova personale curata da Yuliya Galycheva, indaga sul tema dell’identità, attraverso fotografie, video, e installazioni coinvolgendo il visitatore come parte attiva dell’allestimento. Come è nata l’idea di questo progetto e l’evoluzione in una forma dinamica e interattiva ?
Non conosco bene l’altro me, sai quello che crea e che si esprime lasciando segni? Non sempre riesco a cogliere con chiarezza il perché o a risalire all’idea, spesso i segni appaiono ed io stesso cerco di coglierne un significato, un po’ come quando facciamo un sogno ma al risveglio nonostante la consapevolezza di aver sognato non riusciamo ad afferrarne il significato né le simbologie né a ricordarne i particolari[quello che ci rimane e’ l’emozione e lo stato d’animo in cui quel sogno ci ha condotti].
Tentero’ comunque di rispondere alla vostra domanda: il mio percorso visivo e’ stato uno studio sull’identita’ cercando di dare una risposta alla domanda esistenziale sul chi siamo! Per cercare di rispondere a questo non mi soffermo sul soggetto ma cerco cio’ che gli aleggia intorno[quell’Aurea che l’occhio umano non vede ma solo percepisce]indagando quindi sull’altra identita’[quella vera direi]...quella non legata solo al nostro corpo ed al luogo o nella situazione in cui si trova in quel momento, ma alla ricerca dell’essenza vitale/universale che lo circonda,con tanta pazienza li’ ad aspettare che l’anima del soggetto si riveli nel perfetto punto di incontro tra spazio tempo e luce.
L’idea degli specchi, dell’interattivita’ e del coinvolgimento di chi si ritrova a mirare le opere si e’ ben definita durante gli step di allestimento insieme alla curatrice Yuliya Galycheva, la sua figura e’ stata determinante anche durante la scelta delle opere,abbiamo creduto che fosse cosa naturale far in modo[trattando l’argomento dell’identita’] di coinvolgere lo spettatore, portandolo a mirare le installazioni ma nello stesso momento mirando se stesso divenendo sia parte integrante dell’opera sia conducendolo a porsi la stessa domanda sul chi siamo...aldila’ della nostra attuale identita’.
“Identità, alterità, il continuo tra ciò che ha cessato di essere, sono tra i potenti temi accostati da Flavio Parente che si svolgono nell’interazione tra meccanica fotografica e occhio umano lungo i labili confini determinativi dell’’id’ le immagini sono una galleria di specchi, ..... in cui mirare il nostro passaggio”(L.A.) In che modo hai lavorato sulla riflessione dell’immagine e Quali aspetti di se stesso può ritrovare l’uomo moderno nel tuo lavoro...come può "rispecchiarsi"?
Cosi’ come io cerco di indagare l’aurea che aleggia intorno al soggetto,spero che l’uomo moderno ispirato o suggestionato dall’opera tenda a spogliarsi almeno in quel momento della propria identita’ moderna iniziando egli stesso ad indagare la propria essenza!la sua id[entita’]direi.
Nel 2000 sei stato Vincitore del concorso internazionale “ENZIMI” con il lavoro fotografico ”Sublimazioni”, improntato sulla serialità delle immagini e sull’interiorità. Quale è stato il percorso evolutivo da "Enzimi fino ad oggi? c’è una continuità nello sviluppo dell’idea e del lavoro?
Un’evoluzione non c’e’ stata, semplicemente continuo a studiare ed approfondire lo stesso aspetto[quello della sublimazione], allora lo studio era rivolto a soggetti reali, invece in questo caso i soggetti sono inanimati! _ L’anima gli viene resa dall’uomo moderno che guarda, mirando i lavori e offrendo se stesso.
Id è in mostra presso lo Spazio Curva pura, un luogo che favorisce lo scambio di esperienze tra artisti per realizzare progetti di alto valore innovativo e sperimentale.
Quanto conta la scelta dello spazio nel tuo lavoro e come si "incastra" Spazio Curva pura"con Id?
Questa ultima domanda dovrebbe essere rivolta ai galleristi di Curva Pura Andreas Romagnoli e Vittorio Beltrami oppure alla curatrice Yuliya Galycheva!Loro hanno vissuto l’esperienza inversa,partendo dallo Spazio[contenente]scegliendo me ed il mio lavoro[contenuto].
Quello che posso dire e’ che hanno avuto una giusta intuizione gia’ sapendo che il loro spazio mi avrebbe ispirato, sviluppando in me nuove visioni...

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