Klash di Francesca Foscarini all’interno del festival teatri di vetro 2010

In occasione del festival TEATRI DI VETRO 2010, il 20 maggio è stato presentato lo spettacolo di danza KLASH di Francesca Foscarini. Il nome del titolo è stato ispirato alla parola kalashnikov, arma che rende combattente chiunque, persino le scimmie. Prorpio dalle scimmie deriva l’essere umano, che grazie all’evoluzione affrontata, è ad uno stadio superiore a quella del mammifero, ma di esso mantiene molte caratteristiche in comune. Questo spettacolo, incentrato sul movimento, ce lo ricorda attraverso un racconto compiuto attraverso le movenze corporee e i giochi di sguardi della bravissima danzatrice Francesca Foscarini, sola in scena, capace di trascinare un intero pubblico in una dimensione apparentemente lontana, per parlare di ciò che riguarda l’individuo. Una danza che sul palco narra la controversa storia di un’esistenza tesa a combattarere, tramite un corpo che sembra aver dimenticato la posizione eretta e che, attraverso movimenti sinuosi, dipinge le vicende di colei che compie un vero cammino di ricerca. In questa vita sconfitte si susseguono a vittorie, ogni volta raggiunte con fatica e ciò è plausibile proprio davanti a questa danza della vita, in cui è coinvolto ogni essere umano. La battaglia è parte intrinseca del cammino di ogni individuo e la metafora del kalashnikov è fortemente inerente alla tematica che viene qui sfoderata in maniera suggestiva e profonda, tanto da commuovere lo spettatore, che non può fare a meno di restare con lo sguardo incollato alla scena che gli si dipana davanti. La morte diviene occasione di rinascita, segno di una sconfitta primaria, ma non di quella definitiva. L’aggrovigliarsi su sé stessa porta la danzatrice ad evocare proprio quello che avviene nella vita di ognuno. La danza diviene allegoria di un racconto di esistenza, si cuce sul corpo della donna, la quale accoglie ogni passo e movimento, tirandone fuori tutta la bellezza possibile e lasciando il pubblico estasiato, come se si fosse davanti ad un romanzo per immagini, ognuna delle quali dotata di una propria preziosità. Uno spettacolo che entra nell’anima e non la lascia più. Lo sguardo del pubblico danza assieme alla Foscarini che con le sue capacità riesce a conferire ad ogni suo movimento quella magia così particolare ed inspiegabile che attrae a sè chiunque la guardi. Tutto ciò che è inerente alle difficoltà alle difficoltà e agli ostacoli si intersecano col corpo della donna, fanno parte di lei, che riesce a trasformare ogni caduta in occasione per rialzarsi. La danza concede assieme alla vittoria finale l’incontro della vita con la morte, l’estrema fina diviene così un trionfale inizio.
(Klash); Regia:Francesca Foscarini; elaborazioni musicali:Simone Sonda; luci:Simone Sonda; costume: Federica Tedesco; teatro e date spettacolo: teatro Palladium 20 maggio 2010 al festival Teatri di vetro; info: Finalista al concorso GD’A veneto 2009 rete anticorpi XL
