Roma, Teatro Kopò. In scena dal 13 al 16 novembre lo spettacolo L’Amante di Harold Pinter per la regia di Massimo Mesciulam.

Il drammaturgo inglese scrisse L’Amante (The Lover) nel 1963 e nello stesso anno la pièce venne messa in scena al Art Theater di Londra. A distanza di cinquant’anni questo dramma risulta di grande attualità e rappresenta un esempio di teatro in grado di ipnotizzare ed entusiasmare la platea.

Richard (Davide Mancini) e Sarah (Angela Ciaburri) sono sposati da dieci anni, lui lavora tutto il giorno mentre lei trascorre i suoi pomeriggi in compagnia di Max, l’amante. Richard è al corrente della relazione clandestina della moglie e la asseconda, del resto anche lui si fa spesso accompagnare da una prostituta. I due parlano delle rispettive vicende extraconiugali con una disinvoltura tale da risultare snervante agli occhi dell’osservatore che fin dalle prime battute (Richard: (amorevolmente) viene il tuo amante oggi?) è disorientato e curioso di capire in che direzione proseguirà il racconto. Il dramma accompagna lo spettatore in una vicenda tragica la cui confezione ha carattere comico, quella che in un primo momento sembra essere un’annoiata coppia aperta si rivelerà vittima di un gioco di ruoli portato alle estreme conseguenze. La perplessità che inizialmente traspare dalle parole dei personaggi si arricchisce di una certa vena ironica destinata a esplodere nelle scene aventi come oggetto dei giochi erotici abilmente rappresentati; non è un caso che il ritmo dello spettacolo sia scandito dalla celebre "A day in the life", canzone dei Beatles la cui prima strofa (I read the news today oh boy/About a lucky man who made the grade/And though the news was rather sad/Well, I just had to laugh) ben sintetizza l’aspetto tragicomico del dramma. I dialoghi sono il fulcro dello spettacolo e gli attori recitano con esattezza filologica, uno degli oggetti di scena è la raccolta di opere di Harold Pinter, le parole sono accompagnate da movimenti decisi che si articolano in un assetto scenografico scarno ma perfettamente funzionale all’azione drammatica.

Massimo Mesciulam realizza uno spettacolo intelligente con scelte registiche azzeccate. Il modo in cui i personaggi sono stati caratterizzati è efficace e gli interpreti si mostrano all’altezza dell’impresa.