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Libri - Baaria Bagheria. Dialogo sulla memoria, il cinema, la fotografia

Pubblicato il 8 novembre 2009 da Salvatore Salviano Miceli


Libri - Baaria Bagheria. Dialogo sulla memoria, il cinema, la fotografia

Giuseppe Tornatore è di Bagheria, io pure. Ci separano tredici anni. Non ci siamo conosciuti a Bagheria. Quando io me ne sono andato, lui era ancora un ragazzino. Adesso ha fatto il film Baaria, io ho fatto un libro qualche anno fa, Quelli di Bagheria, di fotografie e testi, una specie di romanzo della memoria.

Così inizia l’introduzione, a firma di Ferdinando Scianna, del suo libro, scritto a quattro mani con Giuseppe Tornatore, Baaria Bagheria. Dialogo sulla memoria, il cinema, la fotografia. Due le chiavi di lettura: da un lato le immagini, belle, suggestive, in grado di coniugare passato e presente così come finzione e realtà. Fotografie scattate da Ferdinando Scianna sull’immenso set di Tunisi, in una Bagheria che non esiste più nella verità del contemporaneo, ricostruita secondo la precisione romantica della memoria. Dall’altro, il dialogo spontaneo e partecipato, completamento ideale delle suggestive immagini, tra Scianna e Tornatore, due che del piccolo paesino alle porte di Palermo non condividono solo i natali, ma anche l’amore ed il rispetto. Ed è un dialogo che spesso rifiuta l’idea, propria di qualsiasi intervista, della domanda e risposta.
I due autori e protagonisti si confrontano, si interrompono, si lanciano suggestioni. Visivamente potremmo immaginarli seduti presso una panchina, o in casa affacciati al balcone, a sorseggiare un bicchiere di vino parlando della propria città e, con essa, di un tempo infinito, di una realtà che ha subito l’incedere degli anni, mutando territorio ed intimità di Bagheria. Territorio ed intimità che Tornatore ha voluto con ogni forza e tenacia ricostruire nell’assolata Tunisi.
Non si può raccontare il libro di Scianna e di Tornatore. Bisognerebbe rubare frasi, interi periodi del dialogo, o cercare di comunicare, operazione impossibile, la forza e l’eleganza delle fotografie, quelle scattate sul set e quelle originali, inserite alla fine del testo, risalenti agli anni ’60. Non si pensi però che il libro sia solamente una riflessione, poetica e malinconica, della e sulla realtà baariota. Involontariamente il testo è anche una lunga, ma mai noiosa, canzone d’amore nei confronti del cinema e del valore dell’immagine. E allora corrono tra le pagine riferimenti cinematografici e letterari, appartenenti alla memoria ed alla professione di entrambi.
E forse il segreto della riuscita del libro è contenuto nell’ultimo breve, ma straordinariamente significativo, scambio tra Scianna e Tornatore:

FS …Insomma, facciamo due mestieri diversi, anche se molto correlati tra loro, perché il cinema in un certo modo contiene la fotografia, la fotografia in un certo modo contiene il romanzo di cui abbiamo parlato ed anche il cinema. Spero che tu ti sia divertito quanto me.

GT Moltissimo…

Noi, a leggere le pagine di questo incontro, abbiamo partecipato al divertimento dei due autori.


Autori : Ferdinando Scianna, Giuseppe Tornatore
Titolo : Baaria Bagheria. Dialogo sulla memoria, il cinema, la fotografia
Editore: Contrasto
Collana: Logos
Dati: 120 pp, brossura con sovracoperta, 32 fotografie in b/n e colore
Anno: 2009
Prezzo: 19,00 €
webinfo: Scheda libro su sito Contrasto Books


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