LIBRI: I LIBRI DELLA MIA LUCY

Cosa potrei regalare di libri di cinema alla mia amichetta Lucy per questo Natale? Lo so, lei ha un amore sviscerato per François Truffaut, attenzione, capitemi bene, prende delle cotte anche per qualche contemporaneo, ma nel suo cuore rimane sempre il grande francese. Quindi non mi resta altro da fare che regalarle François Truffaut di Antonie de Baecque e Serge Toubiana, anche se uscito da qualche mese sono sicuro che ancora non ce l’ha, distratta com’è. Inutile dire che si tratta di una biografia attenta e precisa, dati gli autori, scritta con passione e ragione. Aggiungerei un altro libro per la mia amica cinefila, il romanzo di Gilbert Adair The Dreamers, da cui Bertolucci ha tratto il suo film omonimo. Anche noi ci siamo spesso sentiti come i ragazzi del film, anche noi occupiamo le prime file dei cinema, anche noi leniamo le ferite ed i dolori davanti al grande schermo. Credo che il mio psicoanalista, cedendo per una volta sulle sue posizioni, potrebbe darmi ragione del legame terapeutico con la proiezione cinematografica. Dopotutto non è una novità, in tanti ne hanno scritto e in diversa maniera, tra gli ultimi che mi hanno incuriosito metterei Cinema e psichiatria di Glen O. Gabbare e Krin Gabbard. Comunque a parte la Lucy e il mio psicoanalista, un libro da non dimenticare per il 2003 (regalato ci fate un gran figurone) è sicuramente Conversazioni con Billy Wilder di Cameron Crowe. Insieme all’humour di Billy, ai suoi tanti aneddoti e ad una visione del cinema americano, il libro ha una raffinata impaginazione e un ricco apparato fotografico. A questo punto non possiamo dimenticare Il Cinema Nero di Takeshi Kitano a cura di L. Barcaroli C. Hintermann D. Villa, forse, anzi per quanto mi riguardo la migliore pubblicazione uscita in Italia sinora sull’autore giapponese. C’è poi un libro che corteggio da tempo con gli occhi sugli scaffali delle librerie senza decidermi ad acquistarlo, già so come andrà a finire, presto sarà tra le mie mani. Insomma un dono da farsi da soli. Si tratta del Cinema e l’arte del montaggio di Michael Ondaatje e Walter Murch. Il primo scrittore di molti romanzi, tra cui Il Paziente inglese, il secondo montatore cinematografico di film come Apocalypse Now, K- 19, Il Padrino: parte terza, e guarda un po’, dello stesso romanzo dello scrittore appena sopra citato. Nonostante il periodo natalizio sia indicato per le liete note, non possiamo dimenticare gli affezionati alle dolenti noti, ai quali ci permettiamo di segnalare, sotto indicazione della mia Lucy, Nuovo cinema Italia, una conversazione con Carlo Macchitella su autori, industria e mercato nel nostro paese. Per concludere in bellezza, sempre per rimanere dalle nostre parti, con uno sguardo nella memoria ma senza nostalgia, ricorderei Anni fuggenti - Il romanzo del cinema italiano di Silvio Danese, con una prefazione di Mario Nicolao e un capitolo conclusivo di Enrico Grezzi. Cinquecento pagine che corrono via come un lungo racconto corale e polifonico le cui voci sono quelle dei protagonisti del stagione d’oro del cinema italiano.
[dicembre 2003]
