Libri - Michael Cimino

Michael Cimino in Italia è molto conosciuto in superficie, e molto amato, ma poco approfondito da un punto di vista critico. Andando a guardare bene, non sono molti i testi che affrontano l’opera di questo maestro discusso ed indiscutibile, di questo genio non sempre compreso, di questo creatore di opere di altissimo valore cinematografico. L’ignaro viaggiatore nel cinema di Cimino si accorge subito della scarsità di documenti, della non facile possibilità di saperne a sufficienza, e rischia di mollare l’affascinante ricerca quasi all’inizio. Da un po’ di tempo, però, una valida bussola per orientarsi gli è stata offerta da un libro intitolato semplicemente e significativamente Michael Cimino. Lo ha scritto Giancarlo Mancini, giovane e già maturo critico cinematografico (e teatrale). Il libro rappresenta uno degli studi storico/critici più articolati che siano mai stati scritti sul cinema dell’autore americano, almeno dalle nostre parti, ed è edito dalla casa editrice Le Mani di Genova.
Michael Cimino, il libro, consta di duecentoquarantotto pagine. E’ diviso in nove capitoli più la filmografia ed una bibliografia ben elaborata, utile a chiunque voglia approfondire ulteriormente lo studio della storia professionale (e non solo) di questo grande artista. Prezioso ed interessantissimo è anche l’elenco dei progetti non realizzati dal maestro, una lunga lista di progetti suggestivi, degni di un autore di tale calibro. La figura di Cimino è delineata dall’autore del libro con grande densità di informazioni, con molte notizie e precise argomentazioni, con importanti citazioni critiche, pescate da un bagaglio di conoscenze e di lavoro minuzioso, tutte tese a raccontare da diversi punti di vista il personaggio trattato. E’ un lavoro paziente e preciso, quello di Mancini, un’unione di tessere che costituisce un ritratto compiuto del personaggio descritto, un disegno acuto e approfondito del grande talento americano. Mancini, attentissimo ad un discorso di contestualizzazione storica, dedica la prima parte del suo lavoro ad un quadro generale (ambientale) della cinematografia americana, entro cui Cimino va giustamente collocato. L’attenzione dello studioso è ai rapporti del regista con Hollywood, con la new hollywood e con l’industria cinematografica americana. Il periodo iniziale della sua carriera, per esempio, non è mai scollegato dal contesto. Non è solo una curiosità il fatto che Cimino abbia studiato recitazione e architettura, che abbia lavorato nella pubblicità e che abbia visto meno film di altri registi della sua generazione. Non è stato un gran cinefilo, tanto per capirci: lo appassionavano di più Brunelleschi, Wright, Degas e Nabokov, e ciò ha determinato con decisione una lingua cinematografica così personale ed unica.
Il libro di Giancarlo Mancini è programmaticamente interessato ad un inquadramento storico-artistico del tema trattato, per passare poi successivamente, senza abbandonare mai l’ineliminabile contesto storico/culturale, all’analisi di ogni film, di ogni singolo enorme tassello di una lunga e controversa grande carriera. Colpisce l’equilibrio del lavoro, la maturità con cui lo studioso ha messo insieme le singole parti per costruire una miscela compatta che è capace di farci conoscere e comprendere bene la grande opera di uno dei registi piu’ importanti della storia del cinema americano.
Autore: Giancarlo Mancini
Titolo: Michael Cimino
Editore: Le Mani
Collana: Registi
Dati: 248 pp, ill. b/n e col
Anno: 2007
Prezzo: 14 euro
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