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Med FilmFestival - Khoshkhash - Fleur d’oubli

Pubblicato il 19 novembre 2007 da Nicola Cordone


 Med FilmFestival - Khoshkhash - Fleur d'oubli

Il fiore dell’oblio: un melodramma magico, surreale, colorato. La storia di una poetica ossessione, di un’armonia ritrovata, di un amore platonico e di una diversità splendente, autentica, osservata senza il filtro pregiudiziale del concetto borghese, rassicurante, di normalità. Una scenografia variopinta accoglie un mondo di passioni e sentimenti forti, in conflitto con le frustrazioni e la solitudine di un amore non corrisposto; la spasmodica ricerca di libertà di Zakia si scontra con le leggi e i codici culturali di una società – quella tunisina all’epoca della seconda guerra mondiale – tradizionalista e separatista, cui si contrappone con consapevole antifrasi la miscellanea dei sessi all’interno del manicomio, dipinto, a tratti, come un allegro spazio ricreativo, in cui i matti danno libero sfogo alle proprie folli fantasie, divenendo protagonisti e non semplici comparse della vita quotidiana. L’ospedale è il luogo in cui Zakia riesce a ritrovare se stessa e l’amore: la nuova casa che non abbandonerà mai per un improbabile ritorno in famiglia; la sua malattia è, prima ancora che una morbosa e fisica dipendenza dagli infusi del papavero, un disagio psichico, originato dalla mancata accettazione del proprio corpo e della sua stessa individualità.

La pellicola amalgama abilmente i differenti registri del realismo, della commedia e del surreale ottenendo un risultato omogeneo e compatto: la poesia dell’insieme non tradisce una volontà narrativa sapida e scorrevole, che alterna il flashback della vita e della “malattia” della protagonista al presente bizzarro e familiare in cui si trova a interagire. Lo sguardo sulla vicenda risente di echi e suggestioni felliniane, ma la regia della Baccar si concentra prevalentemente sulla psicologia e sul passato dei personaggi principali, rimanendo in equilibrio tra verità della rappresentazione e trasfigurazione magico-poetica della storia narrata: tutto è raccontato senza cadere nei livori del patetismo più facile e l’equilibrio raggiunto mette in luce l’umanità più profonda di Zakia e del suo fraterno amante, innamorato di una piantina e ingiustamente emarginato anche all’interno del manicomio, per l’accusa di omicidio.

Coinvolgente, tenero, intrigante, Fleur d’oubli è in concorso alla XIII edizione del Med FilmFestival 2007, un’importante rassegna che quest’anno ha inteso valorizzare soprattutto la cinematografia greca e tunisina senza dimenticare l’Est europeo ed il bacino del Mediterraneo. Il film di Salma Baccar è un’opera interessante e originale, una delle potenziali candidate alla vittoria finale.


CAST & CREDITS

(Fleur d’oubli); Regia: Salma BACCAR; sceneggiatura: Salma Baccar e Aroussia Nallouti con la collaborazione di Fabrice Ziolkowski; fotografia: Andréas Sinanos;suono e missaggio: Héchemi Joulak; montaggio: Karim Hammouda e Kahena Attia; musiche: Rabiî Zamour; scenografia: Taoufik Bèhi; costumi: Kaies Ettounsi; interpreti: Rabiâ Ben Abdallah(Zakia), Alaeddine Ayoub(Khemaïs), Raouf Ben Amor (Si Mokhtar), Leïla Chebbi (Anissa), Kaouther Bardi (Saïda), Mohamed-Ali Ben Jemaâ; origine: Tunisie 2005; durata: 100’


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