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Notti bianche al teatro KEIROS

Pubblicato il 13 giugno 2010 da Laura Khasiev


Notti bianche al teatro KEIROS

Note che si inseguono per aprire la scena dove scorre lento il fiume Nivskij... Pianoforte e Violoncello gli strumenti che danno vita alla melodia di un mondo lontano, nel quale si viene catapultati senza neanche rendersene conto, ed ecco un giovane dell’est, che camminando per caso vede una ragazza in lacrime, così ha inizio Notti Bianche, lo spettacolo diretto da Giuseppe Bevilacqua, e interpretato da Enoch Marrella nel ruolo del sognatore e da Sofia Pulvirenti, interprete della bella Nasten’ka. Nel piccolo spazio del Teatro KEIROS ha preso piede la vicenda raccontata da Dostoesvkij e resa qui in forma teatrale attraverso la drammaturgia di Marrella. In modo semplice è stata ricreata l’atmosfera tipicamente russa, rumori del fiume e una scena semi spoglia, ma riempita dalla presenza dei due attori che con i loro sguardi e movimenti sono riusciti a trasmettere quella profondità emotiva che Dostoevskij ha disegnato attraverso i due personaggi. I due si incontrano per caso e presto i loro racconti di vita si intersecano in un suggestivo connubio di emozioni che travolge lo spettatore in un turbinio di commozione. Il sognatore non ha mai avuto relazioni approfondite con le donne e Nasten’ka pare sia stata abbandonata dall’uomo che l’anno prima le promise di sposarla al suo ritorno, le confidenze uniscono i due in una comune sofferenza, raccontata con le parole, ma soprattutto sorretta da sguardi e da una potenza recitativa che è arrivata diretta al pubblico, creata da sguardi, movimenti, esitazioni. Ciò che hanno sentito i personaggi sono riusciti a sentirlo anche gli spettatori, complici sino alla fine dei due in preda allo sconforto per problematiche sentimentali, ma entrambi pieni di speranza e di aspettativa, quella tipica dell’età fanciulla, che ti fa volare anche quando tutti gli eventi sembrano voler trascinare nel peggiore degli inferni... Enoch Marrella non solo ha il volto tipico del sognatore dell’est, con lo sguardo profondo e malinconico, di chi si porta dietro una ripetizione di eventi sfortunati che hanno lasciato quel segno in ogni parte del volto, come marchio indelebile, ma è stato capace di dare voce e corpo al controverso personaggio dostoevkijano, grazie alla capacità di far uscir fuori tutto il suo sentire interiore. Sofia Pulvirenti, anche lei vicina per tratti fisici alla giovane descritta dal grande scrittore, ha unito a questa dote naturale una capacità interpretativa eccellente, tirando fuori dal suo personaggio quell’animo russo che difficilmente riesce a venir fuori nel teatro italiano. Inoltre le due interpretazioni si sono ben intrecciate tra loro relgalando al bellissimo testo maggiore vigore e facendo risplendere il suo vero significato. Un continuo rincorrersi senza mai raggiungersi che avrebbe rischiato di lasciare il pubblico con un nodo in gola come in attesa di qualcosa che non può arrivare. Invece il nostro protagonista ci fa capire che anche per un solo minuto straordinario la vita vale la pena di esser vissuta, e che quel momento di felicità suprema può tramutarsi in ricordo e nutrire ogni giorno, anche se non dovesse succedere più nulla di entusiamante. L’ingenuo sguardo tipicamente russo si è sedimentato negli occhi di Marrella, riuscendo ad attrarre il pubblico, affascinato da occhi che hanno saputo raccontare più delle parole... Proprio lo sguardo di quel sognatore, pieno di speranza, luminoso come le acque del fiume è ciò che resta nella mente del pubblico, che mai potrà dimenticare la bellezza e la purezza du questa storia che ha preso vita con Dostoevskij e ha nuova rinascita con questa messa in scena.


(Notti Bianche); Regia: Giuseppe Bevilacqua; drammaturgia: Enoch Marrella; luci: Mara Udina; Pianoforte:Maurizio Blanco; Violoncello: Ilaria Calabrò; costumi: Laurianne Scimeni; Assistenza tecnica: Desy Gialuz ; interpreti: (Enoch Marrella), ( Sofia Pulvirenti); teatro e date spettacolo: teatro KEIROS 26-30 maggio


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