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Fiuggi Film Festival 2016: un bilancio finale

Pubblicato il 1 agosto 2016 da Antonio Valerio Spera


Fiuggi Film Festival 2016: un bilancio finale

Cala il sipario sulla nona edizione del Fiuggi Film Festival. Un’edizione che ha confermato ancora di più l’importanza della manifestazione cinematografica della città termale ciociara. In una zona – duole affermarlo - orfana di sale cinematografiche, dove la Settima Arte sembra essere quasi dimenticata, la kermesse, fondata da Gianni Astrei e oggi condotta con coraggio (e con successo) da Angelo Astrei e Antonella Bevere, rappresenta dal 2008 un imprescindibile punto di riferimento culturale, un luogo di incontro e di scambio, che di anno in anno alza l’asticella dei suoi obiettivi.
Il programma di quest’ultima edizione si è presentato tanto variegato quanto coerente e ben strutturato: un concorso internazionale composto da sette pellicole (tra cui un’anteprima mondiale, I Was There di Jorge Valdés-Iga), diversi workshop, tanti incontri e proiezioni “sotto le stelle” nella nuova arena di Piazza Trento e Trieste. Sul palco del festival si sono succeduti il produttore Simone Isola di KimeraFilm, Emilio D’Alessandro (il fidato autista di Stanley Kubrick, la cui storia è ormai nota a tutti grazie al documentario di Alex Infascelli S is for Stanley), Claudio Giovannesi, Sabina Guzzanti e i Mokadelic, che hanno regalato al pubblico le sonorità della loro bellissima musica in uno straordinario concerto.
Ma a prescindere dagli ospiti e dall’importante dialogo quotidiano tra questi e i ragazzi delle giurie giovani, il festival si è fatto apprezzare per la sua selezione cinematografica. La sezione competitiva, infatti, rispettando il tema di questa edizione, “Breaking Chains”, ha offerto al pubblico di Fiuggi sette opere ancora senza distribuzione in Italia, provenienti da diverse parti del mondo (dalla Germania al Belgio, dagli Stati Uniti alla Grecia, dal Cile al Perù): sette film che, nel pieno spirito del festival, presentavano impegno nei contenuti e qualità artistica (chiaramente con gli inevitabili alti e bassi di ogni selezione). Si è data visibilità a nuovi autori dal tocco davvero interessante (come il tedesco Florian Cossen di Coconut Hero e Salvador Del Solar, che ha firmato il notevole Magallanes), a “veterani” del cinema europeo molto famosi in patria e poco conosciuti da noi (vedi il greco Manousos Manousakis), a giovani ma già noti cineasti internazionali che meriterebbero più attenzione nel nostro paese (il cileno Matìas Bize con La memoria del agua e Guillaume Senez, che con Keeper aveva già vinto premi a Torino e Locano).
Si è trattato dunque di un concorso ricco di spunti e di riflessioni, di sorprese e di conferme, che alla fine ha costretto la giuria ufficiale (composta da Caterina D’Amico, Simone Isola, Carlo Brancaleoni, Luciano Sovena e Loreta Gandolfi) ad optare per un ex-aequo tra Keeper e Magallanes. Quest’ultimo è stato giudicato miglior film anche delle due giurie giovani, mentre ad essere scelta dalla stampa è stata la sorprendente e toccante commedia Coconut Hero.
La cerimonia di premiazione che ha chiuso il festival ha trasmesso al pubblico presente tutto l’entusiasmo e la “voglia di cinema” che animano questa manifestazione. Fattori presenti sin dalla prima edizione e che ritroveremo sicuramente anche il prossimo anno, quando il Fiuggi Film Festival raggiungerà l’importante traguardo delle dieci candeline. Con la consapevolezza, sempre crescente, di mantenere il ruolo di appuntamento fondamentale all’interno del panorama festivaliero laziale.


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