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SANTARCANGELO DEI TEATRI. International Theatre Festival

Pubblicato il 3 luglio 2003 da Carla Di Donato


SANTARCANGELO DEI TEATRI. International Theatre Festival

La trentatreesima edizione del Festival Santarcangelo dei Teatri (International Theatre Festival), che quest’anno si svolge dal 4 al 13 luglio, animando il territorio (i suoi luoghi sono infatti: Santarcangelo di Romagna, Rimini, Longiano, San Mauro Pascoli ed altri centri disseminati nei dintorni) ha come fili conduttori la drammaturgia e la coreografia: l’una intesa nel significato etimologico - antropologico (azione e lavoro), l’altra come scrittura del movimento. Secondo la propria matrice, le indaga entrambe ospitando creazioni di artisti che lavorano a partire da materiali letterari eterogenei e costruiscono esperienze vive, o da una consapevolezza della realtà politico-sociale e giungono ad esiti che producono visioni multiple, valicano confini prevedibili e delineano scritture sceniche la cui costellazione è l’overcrossing sul reale.
Inaugurata da un omaggio a Raffaello Baldini (In fondo a destra, con Silvio Castiglioni, direttore artistico del Festival, per la regia di Federico Tizzi) l’edizione 2003 propone, tra gli altri, il debutto di Cinema Cielo di Danio Manfredini (contaminazione di una scrittura originale con il romanzo di Genet Nostra Signora dei Fiori), il Teatro delle Albe di Marco Martinelli con I Refrattari, l’universo di Vladimir Nabokov tramite la ricerca compiuta da Fanny & Alexander, la scrittura di Mariangela Gualtieri messa in scena dagli attori del Teatro Valdoca, una tappa del progetto su Medea e sulle madri assassine del Teatrino Clandestino e il giovane Davide Enia con Schegge. Studio su maggio ’43 e Italia - Brasile 3 a 2.
La sezione dedicata alla coreografia ospita una personale di Kinkaleri con Otto (Premio Ubu 2002 per il teatro danza) e il progetto biennale dedicato a I Cenci di Antonin Artaud. Si sofferma, inoltre, ad indagare su “coreografie dell’esilio”, su artisti di origine italiana che lavorano all’estero - come Claudia Triozzi con il suo Park - o emigrati dall’Est dell’Europa - l’ungherese Edit Kaldor con Or Press Escape.
“Memoria e presente. Per un teatro politico” è il titolo del progetto realizzato nell’ambito delle manifestazioni per il centenario della Camera del Lavoro di Rimini, che collabora all’ospitalità di Braccianti di Armamaxa e di Fabbrica e Alle porte della città. Una stanza di solo ascolto per la memoria del lavoro di Ascanio Celestini (che sarà protagonista di un incontro con Sergio Cofferati: C’era una volta il lavoro. Racconti e memorie della fabbrica ed è presente al Festival anche con il suo Radio Clandestina e con uno spettacolo presso la miniera di Perticara (PU) Zolfo e carburo. Una storia di Perticara).
Il programma del Festival presenta un ricco menu di incontri di poesia, letteratura (e teatro), di convegni sui diversi aspetti della realtà teatrale (con uno sguardo all’Europa - dalla nuova coreografia, all’analisi delle varie fasi di scrittura, organizzazione e produzione) e sulla drammaturgia della contemporaneità.
Il Circo Inferno Cabaret, infine, si propone come luogo di melting-pot, di itinerari compositi, geografici e mentali, attraverso sapori, gusti, narrative e sonorità lontane, di cui andare alla scoperta. La musica (d’autore, etnica, jazz e “di confine”) è protagonista nella Piazza di Santarcangelo, insieme al teatro, con un fitto programma di concerti dal vivo.

[luglio 2003]


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