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Santasangre al teatro Palladium con Bestiale improvviso, sovrapposizione di stato

Pubblicato il 17 febbraio 2012 da Laura Khasiev


Santasangre al teatro Palladium con Bestiale improvviso, sovrapposizione di stato

“Bestiale e improvviso”perché improvvisamente bestiale diventa la materia, che dal suo livello più avanzato si tramuta in primordiale, per tornare alla dimensione ancestrale. Il teatro Palladium, diviene il contenitore di una confidenza sperimentale, una delle tante, compiute da una delle compagnie più valide della scena contemporanea del teatro d’angardia: i Santasangre, che utilizza il paradosso per raccontare le origini della vita e far comprendere la sua evoluzione. Lo spettatore è catturato sin dal primo momento in cui mette piede in platea da una nuvola di fumo che cosparge il palco e si diffonde nella sala. In occasione del Romaeuropa Festival lo spettacolo è stato in scena dal 27 al 29 gennaio. Il perno della rappresentazione è proprio la trasformazione, che investe non solo la materia, lo spazio, il tempo, ma anche le forme, che da circolari divengono cubiche. Sovrapposizione di stato è la connotazione scelta per questo “episodio” scenico che la compagnia fa seguire al primo e al secondo dell’intera trilogia dal sapore scientista, stavolta infatti la materia è stata sottoposta a tramutazioni che si sono intersecate in un unico quadro visivo per raccontare come in un “diario” la sua storia dall’inizio, sino ad oggi. Il ghiaccio scivola al centro della scena, unico emblema del grande evento che si sta manifestando, giunge come un miracolo visivo per gli spettatori che adoranti attendono la venuta di una divinità spettacolare. Ed eccoli accontentati, dopo la materia arriva l’individuo, che con le sue movenze manovra lo sguardo dal presente ad un passato remoto, mai conosciuto, eppure impresso nella pelle di ognuno. Nell’epoca in cui la civilizzazione è al suo apice l’atmosfera si fa “bestiale”, antica, ma anche tecnica e virtuale, la dimensione in cui si viene catapultati ha misure prestabilite, confini rigidi, in contrasto con l’amalgama che vi si muove all’interno. Riprodotta l’evoluzione del mondo, la struttura in tre atti teorizzata da Aristotele per quanto riguarda la drammaturgia, la suddivisione in tre movimenti tipica del teatro giapponese Nô, insomma una sintesi di ciò che rende la messa in scena completa di tutto, attraverso un’iniziale esplosione, convogliata in una catastrofe, infine risolta con la quiete. Tutto sembra contenersi in uno spazio predeterminato dal tacito accordo artista/spettatore, ma la materia si ribella, fuoriesce dal suo spazio e invade la vita, insinuandosi nella quotidianità di chi ha assistito a tale rappresentazione. Corpi che si confondono nell’oscurità e nel silenzio, “tappeto” su cui irrompe presto un suono assordante, scivolato in melodie talvolta sinuose, talvolta gravi, sempre intense e accese. Danze di corpi che accecano lo sguardo si fanno posto su un palco travestito da preistoria, tutto ciò che accade si cerca di interpretarlo, ma in fondo non si può, ricorriamo a Vichtenstein, che estirpa dal linguaggio qualsiasi valenza, affidando all’essenza delle cose il vero valore, e capiamo che solo le sensazioni in realtà possono riportare la creazione dei Santasangre, tutto ciò a cui si è assistito ha fatto vibrare ogni cellula del corpo, ha fatto sussultare l’animo, ha spinto lo sguardo in mondi sconosciuti, ha solleticato l’inconscio in maniera inedita, ha schiacciato la ragione negli angusti meandri dell’inutilità. Uno spettacolo come questo ha molto da comunicare ad una società sopraffatta dal consumismo e dal materialismo, in cui si è dimenticato il valore dell’essere e anche quello dell’esistere, in quanto tali.


(BESTIALE IMPROVVISO_ Sovrapposizione di stato); Ideazione:compagnia Santasangre: Diana Arbib, Luca Brinchi, Maria Carmela Milano, Dario Salvagnini, Pasquale Tricoci e Roberta Zanardo; teatro e date spettacolo: Palladium, 27/29 Gennaio 2012; info: Romaeuropa festival.


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