X

Su questo sito utilizziamo cookie tecnici e, previo tuo consenso, cookie di profilazione, nostri e di terze parti, per proporti pubblicit‡ in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di pi˘ o prestare il consenso solo ad alcuni utilizzi clicca qui. Chiudendo questo banner, invece, presti il consenso allíuso di tutti i cookie



Sequestro all’italiana: finzione doppia per il doppio di Sinisi-Santeramo

Pubblicato il 13 aprile 2010 da Laura Khasiev


Sequestro all'italiana: finzione doppia per il doppio di Sinisi-Santeramo

L’interno di una scuola, ricreato con pochi elementi. Una cornice che funge da finestra e una porta che dovrebbe dare su una classe di bambini. In questo spazio è ambientanto Sequestro all’italiana, persentato al Festival VERTIGINE, in programma al Teatro Auditorium Parco della Musica, dal 4 al 7 marzo. Lo spettacolo, scritto da Vittorio Santeramo è stato finalista al premio Riccione per il Teatro ’09 e ora torna in occasione di questa manifestazione, portato in scena dal duetto della compagnia Teatro Minimo, composta dallo stesso autore e da Michele Sinisi.
Il pubblico è in tensione per la povera classe di bambini, tenuta sotto sequestro dai due bidelli disperati, che chiedono maggiori retribuzioni per il loro lavoro. Una drammaturgia veloce, ma allo stesso tempo accurata e trascinante. I due attori tratteggiano bene la tristezza di due uomini qualunque, che arrivano a stento a fine mese e che rimandano ad una realtà a noi molto vicina in questi periodo storico, vista la situazione delle occupazioni e dei contratti lavorativi, mancanti di ogni certezza. Lo spettatore è messo di fronte ad una scelta di giudizio: condannare due poveri lavoratori disperati per trattenere una classe di bambini innocenti o assolverli in quanto vittime di una situazione insostenibile.
La tensione sale insieme alle problematiche che sorgono nella classe, tra un bambino sanguinante al naso e la polizia che continua a controllare invano la situazione. E’ l’iconografia di una realtà che potrebbe avvenire ovunque in questo momento in Italia, disegnata come fosse un “quadro naif” attraverso una messa in scena che contiene sorrisi amari e riflessioni, momenti di commozione e attimi di tensione. Il tutto è costruito con una scrittura diretta e semplice, capace di raggiungere non solo il pubblico di nicchia, ma anche spettatori che hanno poca familiarità col mondo del teatro.
Sequestro all’Italiana è una di quelle pièce che si rende necessaria in un momento storico come quello che stiamo vivendo. Solo alla fine scopriamo che i due bidelli stavano fingendo, simulando un sequestro in realtà mai avvenuto, scambiandosi battute di vita privata tra realtà e finzione, per ingannare il tempo e combattere quella noia che Paul Valery ritiene ingestibile da parte nostra. Tra un racconto e un altro, dunque, si scopre non solo un malessere dell’individuo contemporaneo dovuto ad una società che poco lo rispecchia, ma anche il disagio interiore dell’essere, che non smette di essere tormentato da quei drammi personali, che prima o poi affliggono tutti e che possono essere superati solo con un grande lavoro su se stessi. Finzione doppia, teatro nel teatro, simulazione per disperazione e ancora un messaggio evocato da questo spettacolo che si rivela una vera e propria “scatola cinese”, che ci fa capire che è la finzione a salvare l’uomo da una realtà poco piacevole e che ci propone il teatro come vero e proprio “salvagente” dell’anima, abbandonata ad un esistenza senza punti di riferimento. Ci troviamo di fronte ad una messa in scena che, come una casa che al suo interno contiene un nascondiglio segreto, ci fa una doppia rivelazione, lasciandoci con molte domande e riflessioni di sciogliere nel corso della vita.


(Sequestro all’italiana); Regia: Michele Sinisis; drammaturgia: Vittorio Santeramo; tecnico audio-luci: Nicola Cambione; direttore di scena: Nicola Cambione; costumi e scene: Michelangelo Campanale; interpreti: (Michele Sinisi), (Vittorio Santeramo); teatro e date spettacolo: teatro Auditorium Parco della Musica 4-7 marzo 2010


Enregistrer au format PDF