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Si conclude il GFF 2016: vincitori e bilancio finale

Pubblicato il 24 luglio 2016 da Minerva Romana


Si conclude il GFF 2016: vincitori e bilancio finale

Con oggi, Domenica 24 Luglio 2016, si conclude la 46° Edizione del Giffoni Film Festival che, anche stavolta, ha regalato film, incontri, esperienze, eventi, intrattenimento e forza non solo ai giovani, destinatario per antonomasia di questa realtà, ma anche e soprattutto a tutto l’universo familiare, nazionale ed internazionale che, come dimostrano i dati statistici contenuti all’interno del sito ufficiale del GFF, sono una volta ancora in grande crescita e di notevole rilievo. I film, che ogni sezione ha avuto in concorso, sono stati votati dalle giurie che hanno composto il pubblico di volta in volta più idoneo per rispondere in modo veloce e proficuo al tema proposto.
Ecco i vincitori di quest’anno, che alzano sul podio il Gryphon Award…

- Per gli ELEMENTS +3, i giurati più piccini che vengono accompagnati dai propri genitori in sala, e ai quali sono stati proposti fuori concorso due lungometraggi e in concorso una lunga serie di cortometraggi, il primo classificato tra questi ultimi è CROCODILE (Julia Ocker, Germania).

- Per gli ELEMENTS +6, i giurati che vanno dall’età dei sei anni compiuti fino ai dieci non ancora compiuti, il film vincitore è THE WILD SOCCER BUNCH – THE LEGEND LIVES! (Joachim Masannek, Germania). Il secondo classificato è stato invece ZIP & ZAP AND THE CATPAIN’S ISLAND (Oskar Santos, Spagna). Nella sotto-sezione dei cortometraggi la vittoria è stata appannaggio di REAL STRENGHT (Svend Colding, Danimarca), mentre il secondo posto è spettato a ALIKE (Daniel Martinez Lara & Rafa Cano Méndez, Spagna).

- Per gli ELEMENTS +10, i giurati della fascia d’età compresa tra i dieci e i tredici anni, ha vinto NELLY’S ADVENTURE (Dominik Wessely, Germania), mentre il secondo classificato è stato TSATSIKI, DAD AND THE OLIVE WAR (Lisa James-Larsson, Svezia). Tra i corti, invece, hanno vinto il primo e il secondo posto rispettivamente ZOMBRIELLA (Benjamin Gutsche, Germania) e WHERE HAVE YOU BEEN (Katja Benrath, Germania).

- Passando alle sezioni dei più grandi, per i GENERATOR +13 il film prediletto è stato FANNY’S JOURNEY (Lola Doillon, Francia/Belgio) e, in seconda istanza, FOG IN AUGUST (Kai Wessel, Germania).

- Per i GENERATOR +16 ha vinto THE VIOLIN TEACHER (Sergio Machado, Brasile); il secondo classificato è stato invece MY NAME IS EMILY (Simon Fitzmaurice, Irlanda).

- La sezione dei GENERATOR +18 ha dato la vittoria a URBAN HYMN (Michael Caton-Jones, Gran Bretagna), seguito in graduatoria da CHICKEN (Joe Stephenson, sempre Gran Bretagna). Questa sezione, a differenza della altre Generator(s), ha creato un concorso parallelo anche per i cortometraggi che sono stati presentati. Nella sotto-sezione Animation la vittoria è stata attribuita a BLIND VAYSHA (Theodore Ushev, Canada) mentre il secondo classificato è stato THE STEINWAY (Massimo Ottoni, Italia). Nell’altra sotto-sezione, Fiction, si è aggiudicato il primo posto BEAUTIFUL (Alessandro Capitani, Italia) e il secondo posto BALCONY (Toby Fell-holden, Gran Bretagna).

- Per quanto concerne la sezione GEX DOC abbiamo come vincitore REAL BOY (Shaleece Haas, America), mentre al secondo posto è arrivato DREAMING OF DENMARK (Michael Graversen, Danimarca).

- Nella sezione PARENTAL CONTROL, che quest’anno ha aggiunto alla sua offerta per i genitori accompagnatori dei bambini in sala anche il concorso dei cortometraggi, si è aggiudicato il primo premio, nella sotto-sezione denominata ad hoc Destinazione Italia, IT’S A WONDERFUL LIFE (Valerio Attanasio, Italia).

Sono stati inoltre assegnati una serie di SPECIAL AWARDS:

-  Il GIOTTO SUPER BE-BÈ AWARD (sezione ELEMENTS + 3) a SISSY’S DREAM (Fabrizio Gammardella, Italia) per la delicatezza del trattamento narrativo di un tema complesso quale la disabilità infantile.

-  Il GRIFONE DI ALLUMINIO, PREMIO CIAL (Consorzio Imballaggio Alluminio) PER L’AMBIENTE (sezione ELEMENTS +10) a HANG IN THERE, KIDS! (Laha Mebow, Taiwan) per l’approccio poetico, e al tempo stesso concreto, che la regista ha adoperato per evidenziare il rapporto fra il territorio d’origine e i membri più giovani di una piccola comunità.

-  PREMIO CGS (Cinecircoli Giovanili Socioculturali) – “Percorsi Creativi 2016” (sezione GENERATOR +13) a FOG IN AUGUST (Kai Wessel, Germania) perché il film, ambientato come altri nella Germania nazista, approfondisce però un aspetto poco conosciuto e tuttora controverso di quest’ultima: quello dei programmi di eutanasia applicati anche su minori e disabili.

-  L’AMNESTY INTERNATIONAL AWARD (sezione GEX DOC) è arrivato a DREAMING OF DENMARK (Michael Graversen, Danimarca), per la capacità e la discrezione con cui il regista ha raccontato una storia che rende consapevoli noi tutti, oggi, delle difficoltà di essere un richiedente asilo nell’Europa attuale. Lo stesso premio è stato conferito anche, nella sotto-sezione Corti Animation all’interno dei GENERATOR +18, a FENCES (Natalia Krawczuk, Polonia), per aver posto l’accento sul tema del diritto alla libertà e sulle conseguenze che la sua limitazione comporta in un momento storico come questo, in cui si ergono sempre più barriere.

-  Il BLASTEEM AWARD (sezione GENERATOR +18, sotto-sezione Corti Fiction) è andato a BEAUTIFUL (Alessandro Capitani, Italia) per l’interesse del tema trattato.

-  Il VITE CORAGGIOSE - BAMBINO GESU’ HOSPITAL AWARD, assegnato dalla direzione artisti del GFF, è stato vinto da THE VIOLIN TEACHER (Sergio Machado, Brasile, già vincitore di un Gryphon Award) per il coraggio, la forza e la determinazione del protagonista nel costruire la sua destinazione, tema cardine del GEX 2016, nonostante le avversità.

Ma, infine, usciamo per un attimo dalla convezione prettamente giornalistica e addentriamoci nella realtà umana del Giffoni Film Festival, lasciando scrivere da sola la penna e facendo emergere quello che veramente vince all’interno di questa nota kermesse per ragazzi. La sigla di questo Festival del Cinema era stata inizialmente concepita come GFF, ovvio acronimo che contiene al suo interno tutte le macro-informazioni necessarie per capire con che cosa si ha a che fare. Adesso, invece, si è aggiunta a GFF un’altra sigla, GEX, che sottintende “Giffoni Experience”. Questa novità, oltre ad essere stata una naturale evoluzione del percorso che è stato portato avanti con coraggio e determinazione da un team interamente formato da giovani, che si intersecano tra loro e che, al di là degli anni che passano, rimangono pur sempre giovani, è dovuta anche ad una spontanea e portentosa evoluzione che il Festival ha avuto nel tempo, allargandosi non solo ad altre, per l’appunto, “esperienze” (dal teatro alla musica, dal mimo al circo, dalla radio alla televisione e, infine, da numeri piccoli a numeri enormi), ma anche allargandosi nel tempo e diventando un’attività prospera e attiva durante tutto l’anno solare.
Quest’esperienza racchiude al suo interno una forza propulsiva incommensurabile, tale da mostrare al pubblico di ogni età, nazione, religione, colore della pelle, lingua e cultura che è veramente ed effettivamente possibile, hic et nunc, assorbire il mondo dei giovani di oggi in un’infinita serie di attività educative, interattive, ricreative ed immaginative molto oltre le realtà virtuali che sembrano tanto essere l’unica fonte d’interesse per le generazioni con cui crescerà il mondo domani.
Tutto ciò è indubbiamente bello. Ma, soprattutto, è fondamentale. Un’esperienza di crescita, di emozione e di vita. Fondamentale.


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