Smettere di fumare fumando

Quanto è stato terrificante confrontarsi con la critica cinematografica e le fantomatiche aspettative del pubblico è la prima cosa che Gipi tiene a specificare, nel suo secondo film Smettere di fumare fumando, in concorso al TFF. Ed infatti il fumettista pisano percorre una strada ai poli opposti rispetto a quella del suo debutto di poco più di un anno fa, L’ultimo terrestre. Alla storia di finzione ben strutturata, al genere, alla ricercatezza delle immagini propriamente cinematografiche sostituisce l’autobiografia, l’evento minimo, l’utilizzo di mezzi deliberatamente “poveri”: videocamera digitale e persino l’Iphone. E si filma così per i dieci giorni successivi alla decisione di smettere di fumare, riprendendo i tormenti, il quotidiano girovagare e le “visioni” posteriori all’interruzione di un vizio che si portava dietro dall’età di tredici anni.
Un lavoro dichiaratamente senza pretese, forse proprio per incorrere in meno interpretazioni, critiche, discussioni su citazioni e significati latenti. Ma non per questo meno interessante o significativo. Per anticipare e schernire ogni commento, Gipi già si fa le critiche da solo parlando al telefono con un immaginario critico chiuso nel suo bagno, va a trovare la mamma e gli amici, ritorna alla casa al mare dell’infanzia e della notte più brutta della sua vita, inveisce contro automobilisti “lucchesi”, chiacchiera con la fidanzata.
Inaspettatamente morettiano nel girare intorno al proprio ombelico, alle cose che “gli piacciono” e che fa, alle sue antipatie e battute fulminanti, Gipi potrà sorprendere chi si aspettava qualcosa di simile a L’ultimo terrestre, ma meno chi conosce i suoi lavori su carta nonché i corti della SantaMaria Video (tutti su Youtube).
L’aspetto autobiografico/terapeutico che già era il fulcro della graphic novel La mia vita disegnata male – di cui torna anche il trauma infantile – è rielaborato in versione cinematografica con Smettere di fumare fumando, anche se il campo d’indagine è molto più circoscritto. E le sue divagazioni esilaranti su fatti quotidiani e varie ed eventuali aberrazioni del mondo in cui viviamo (gli alienati che postano video deliranti su Youtube) ricordano molto i brevi e geniali sketch realizzati con gli amici della SantaMaria Video – “la tv che non trasmette niente”. E se qualcosa può essere rimproverato a questo film è proprio che forse questo formato regge meno quando si confronta col lungometraggio da grande schermo.
Ma comunque il flusso di coscienza di Gipi/Gian Alfonso Pacinotti non delude in virtù della sensibilità e del senso dell’umorismo del suo protagonista-autore, gli stessi che hanno fatto la sua fortuna come fumettista e che reggono nel passare in un medium diverso: non è un reato raccontare il proprio ombelico “quando l’ombelico è bello”, scriveva il compianto Serge Daney a proposito di Nanni Moretti. E lo stesso si può dire dell’ombelico di Gipi.
(Smettere di fumare fumando) Regia e sceneggiatura: Gipi; musica: Gipi, System of a Down; produzione: SantaMaria Video; distribuzione: Fandango; origine: Italia; durata: 68’.
