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Solanas: Coinvolgere senza sconvolgere...

Pubblicato il 22 giugno 2006 da Sila Berruti


Solanas: Coinvolgere senza sconvolgere...

Prima di raccontare la storia di un popolo, prima di aprirci gli occhi su una realtà scomoda e dolorosa, Fernando E. Solanas racconta il rispetto della dignità.
Il suo documentarismo colpisce per la forza con la quale arriva allo spettatore. Regista poliedrico e di grande talento, Solanas si accosta al genere documentario soprattutto per raccontare il dolore di una terra ferita con lo scopo di far conoscere al resto del mondo quello che stava succedendo in Argentina. Con telecamere in mano e sottoponendo se stesso a rischi molti alti (è stato anche ferito per aver testimoniato contro il presidente Menem) percorre le strade della nazioni cercando di non violare mai la dignità della sua gente. I lavori di Solanas, infatti, raccontano il dolore senza mai cadere e scadere nel pietismo. Grazie alle nuove tecnologie il regista riesce a girare una grande quantità di materiale, a mischiarsi con la gente e a manifestare con loro sempre tenendo una piccola videocamera digitale in mano.
La macchina da presa lentamente scompare permettendo all’autore di entrare in completa empatia con lo strumento; anche la gente dimentica di parlare ad una telecamera e comincia a raccontare all’uomo, spontaneamente, il dolore e la rabbia di un popolo derubato e abbandonato. Allora accade che anche lo spettatore si ritrovi catapultato nella stessa realtà, nello stesso dolore, senza più sentire i milioni di kilometri che lo separano da quella verità. Si piange e si ride, si esulta e ci si arrabbia sentendosi profondamente coinvolti. Ci si chiede se avremmo reagito nello stesso modo, se invece non ci saremmo fatti sopraffare dalla paura o dalla disperazione. E allora si comincia a provare ammirazione per il popolo argentino, povero e derubato, comprendendo quanto è faticoso trovare il coraggio e la forza di preservare la dignità. Troppe volte, infatti, il cinema (soprattutto quello documentario) dimentica che per coinvolgere non è necessario sconvolgere ma basta mettere lo spettatore in condizioni di capire.
Solanas appare e scompare, voce onnipresente di un racconto difficile da narrare, ma non abbandona mai il pubblico in questo difficile percorso, continuando a considerarlo come un essere pensante. Alla fine ci si sente un po’ rintronati e stupiti, come dopo un lungo viaggio.
E’ il potere del cinema che, in mani sapienti, è in grado di creare nuovi orizzonti, mondi diversi e risvegliare le coscienze.


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