Solaris

SOLARIS è un film del 1972, il mio anno di nascita. E qualcosa vorrà pur dire.
Siamo coetanei, siamo invecchiati insieme e insieme proseguiremo il nostro cammino: per qualcuno è un ’semplice’ film di fantascienza (per quanto semplice si possa considerare un’opera di Tarkovskij, è tutto dire), per me è un compagno di viaggio, un amico fedele col quale confrontarsi e riflettere, sempre pronto a venire in tuo aiuto.
Sono KRIS KELVIN, ho fatto un viaggio di sedici mesi per raggiungere una stazione orbitante sporca e fatiscente, che da tempo non ha più contatti con la Terra. Devo rintracciare i tre membri superstiti di un equipaggio che una volta era composto da ottanta persone. Mi aggiro per i tetri corridoi dell’astronave: non si vede in giro nessuno, ma si capisce che non sono solo...
Sono stanco. Dormo per dieci ore filate. Un sonno senza sogni, nient’affatto riposante. Mi risveglio tra le braccia di una ragazza giovane e con lo sguardo triste, che credo di conoscere... è mia moglie! Hari è nel letto con me, mi parla, mi abbraccia, posso toccarla, stringerla, ascoltare il suo respiro. Solo che lei NON può essere lì. Ne sono sicuro: è morta da dieci anni, si è suicidata! Ma non chiedetemi perchè, vi prego... Eppure è lì, e HA PAURA. Non so di cosa.
Hari è la trasposizione di un mio incubo fisso: è stato l’oceano pensante del pianeta a generarla, e resterà lì finchè IO deciderò di restare lì. So bene che è poco più di un ologramma, uno scherzo tridimensionale. Eppure ORA posso stare sempre con lei, cercare di spiegarle... e sebbene sia impossibile, anche di farmi perdonare.
SOLARIS fu presentato come ’la risposta sovietica a 2001: odissea nello spazio’, ma i due film non potrebbero essere più diversi. Per non dire in antitesi. Se Kubrick sosteneva che la razza umana non è in grado di andare avanti da sola, che necessita di una guida alta e sicura (Dio? O un semplice monolite nero dotato di poteri immensi), Tarkovskij attraverso il magma di Solaris ci avverte che NESSUNO può salvare la razza umana, se non l’uomo stesso. Che deve imparare a convivere con le proprie paure, cercando di combatterle e tollerarle. Siamo soli e unici nell’universo, e nessuno ci potrà dare una mano. Siamo esseri PENSANTI e intelligenti, e PRIMA di addentrarci in viaggi iperspaziali dobbiamo innanzitutto conoscerci, scavare nel nostro inconscio e sradicare ciò che ci fa stare male. PERCHE’ IL MALE E’ PRIMA DI TUTTO DENTRO DI NOI. Scappare non serve. E io ci sto provando. Da sempre.
(Solaris); Regia: Andrej Tarkovskij; sceneggiatura: Fridrikh Gorenshtein e Andrej Tarkovskij tratta dal romanzo di Stanislaw Lem; fotografia: Vadim Yusov; montaggio: Lyudmila Feiginova e Nina Marcus; musiche: Eduard Artemev; interpreti: Natalya Bondarchuk, Donatas Banionis, Jüri Järvet, Vladislav Dvorzhetskiy; origine: Unione Sovietica, 1972; durata: 162’.

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