STAGIONE TEATRALE 2004-2005: PANORAMA - MIRATO - SU ROMA

Sul fiorire delle ferie agostane e dell’inevitabile vacanza di proposte gustose, lanciamo uno sguardo all’imminente stagione romana: la 2004-2005.
Attraverso, nei corridoi, negli anfratti dei cartelloni ufficiali si può tentare di cercare un varco al naturale desiderio di segni, segnali, o, quantomeno, brecce nel muro di gomma del “panta rei” da abbonato over seventy in poltrona di velluto.
In un recente passato dove campeggia la memoria di Michel Piccoli e Natasha Parry guidati da Peter Brook in quel capolavoro di oreficeria teatrale quale è stato Ta Main Dans La Mienne, e l’autoriale, discussa rielaborazione contemporanea di Medea di Emma Dante, ben poco vale rievocare altri “episodi” dal pallido ricordo. Guardiamo avanti. Ma è un panorama mirato.
Salutiamo l’apertura di stagione del Teatro di Roma con Urlo di Pippo Delbono direttamente dal 58° Festival di Avignone, con l’inopinata presenza di Giovanna Marini e della Banda Musicale del Testaccio, la presenza di Antonio Latella con Edoardo II di Marlowe e il ritorno di Nekrosius con un Cantico dei Cantici dall’accento lituano. Inutile saltare di fiore in fiore spulciando fra alcuni dei programmi della prossima stagione, in una “piazza” come quella romana, più salubre individuare tensioni, al posto di vuoti d’aria. Così i luoghi del teatro - l’organizzazione dello spazio, di rappresentazione e non, o semplicemente quello che accade o non accade in scena - sono indizi, di chi è, della storia che si porta dietro o che sta ri-creando, chi lo abita. A Roma, due casi: l’Ambra Jovinelli, ora alla sua quarta stagione diretta da Serena Dandini, o il Teatro India recuperato nella gestione da Mario Martone e tornato alle origini nell’utilizzo degli spazi, nell’“idea” di teatro materializzata, e nella programmazione, che, per quanto riguarda l’Ambra, ha già dimostrato un originale connubio tra teatro comico/politico (Paolo Rossi), ricerca musicale, teatro civile (Marco Baliani), o di narrazione (Ascanio Celestini) ed interesse, curiosità (il progetto dedicato a Gian Maria Volontè “Lo sguardo ribelle”) e nel secondo, nella scorsa stagione, una direttrice di necessità, un appello alla concreta contemporaneità del teatro.
Dal 31 agosto l’India ospiterà Paradiso, l’ultima creazione di Giorgio Barberio Corsetti con la drammaturgia di Edoardo Albinati. Per finire parliamo di Festival, Romaeuropa 2004, (16 settembre - 28 novembre), o di rassegne “polimorfe” quali Enzimi (5-12 settembre) che, in sensi diversi, hanno almeno il merito di far transitare per la capitale alcuni dei protagonisti della scena performativa internazionale, quest’anno il primo, con la sua ecletticità logistica in 6 sedi, registra molti ritorni ed un’anteprima, il corposo Progetto Iliade di Alessandro Baricco con lettura integrale del testo mentre il secondo “abita” il quartiere Esquilino, tra la Stazione Termini e Piazza Vittorio passando per l’Acquario Romano: l’edizione 2004 presenta una sezione teatro non particolarmente ricca, citiamone due, Per Ecuba. Amleto, neutro plurale di e con Roberto Latini e Grand Guignol della Compagnia Civica-Cosentino, entrambi debutti all’Armunia Festival di Castiglioncello.
Appuntamento a settembre.
[agosto 2004]
