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Tagli al FUS: manifestazione a Montecitorio

Pubblicato il 27 novembre 2009 da Giulio Frafuso


Tagli al FUS: manifestazione a Montecitorio

Lo scorso lunedì 20 luglio, davanti al palazzo di Montecitorio, molti volti noti dello spettacolo, personaggi del cinema, del teatro e del piccolo schermo si sono riuniti per controbattere all’ultima grande mutilazione compiuta dal governo in carica. I fondi destinati al mondo dello spettacolo sono pari all’irrisoria cifra di 10 milioni di euro, che in confronto ai 270 milioni della Francia, mostrano quanto sia ridicola la situazione attuale del nostro Paese. Tra i presenti, Carlo Verdone, Ascanio Celestini, Stefano Accorsi, Massimo Ghini, Nanni Moretti, Luca Zingaretti e molti altri.
L’atmosfera era ovviamente quella dello sconforto: definire “tagli” ciò che è stato apportato al FUS è un vero è proprio eufemismo. Purtroppo il fatto che la cultura e l’arte siano risorse fondamentali per un paese è un concetto che sembra sfuggire in Italia. Molti sono coloro che si impegnano nel mondo del cinema, del teatro e della televisione. La regia, la recitazione, la scrittura e tutte le altre mansioni che ruotano attorno a questo mondo sono attività predilette dalla popolazione - basti pensare al numero di coloro che vi si dedicano, ma anche a quello di un pubblico che segue assiduamente l’uno piuttosto che l’altro campo. Eppure quando si parla di teatro, cinema e televisione è difficile che si venga presi sul serio. Questo il paradosso della nostra Italia, luogo dove forse ancora non si è capito che il mondo apparentemente effimero dello spettacolo è qualcosa di necessario: certo è che si può arrivare a comprenderlo solo se si sa dare valore al proprio paese. Per vivere è indispensabile una buona salute, è importante poter contare su strutture ben costruite, ma è anche essenziale conferire qualità al proprio esistere - fattore che solo un degno clima culturale ed artistico sia in grado di fornirlo.
A parlare della situazione nella piazza di Montecitorio diverse personalità tra cui lo sceneggiatore Andrea Purgatori, Nico Russo, Luca Barbareschi, Gabriella Carlucci, questi ultimi accolti dai fischi della folla. Il clima non poteva che essere teso. La richiesta è una maggiore considerazione, ma il cambiamento andrebbe fatto alla radice e forse proprio chi fa parte di questo mondo, a cui è stato tolto così tanto, dovrebbe cominciare a ribellarsi sul serio e combattere per una situazione che ormai è ai limiti del tragico.
Carlo Verdone ha affermato che esser presenti quel giorno è un atto dovuto da parte sua e di tutti, vista la situazione assurda nella quale il nostro paese si ritrova. Lui, come probabilmente molti altri, si sente preso in giro da istituzioni che fanno promesse e dichiarano di aver agito giustamente. Egli ha infatti dichiarato che si aspetta in tutta questa apparente calma da “ciel sereno”, che si scateni una vera propria “bufera”, da parte di attori, registi e quant’altri appartenenti a questo ambiente, perché andare avanti così è degradante per tutti. Saranno 25.000 le persone che perderanno il loro lavoro a causa di questi tagli, e se non si corre ai ripari saremo davvero tutti a rimetterci.
La cosa più dannosa è che un colpo del genere porta a una demoralizzazione tale che è difficile pensare a delle prospettive future, essenziali a salvare l’Italia da un degrado che la sta sempre di più investendo.


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