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TORINO FILM FESTIVAL 2006 - CONCORSO - LA VIE PRIVEE

Pubblicato il 17 novembre 2006 da Antonio Valerio Spera


TORINO FILM FESTIVAL 2006 - CONCORSO - LA VIE PRIVEE

The Private Life è un breve racconto di Henry James del 1891. L’adattamento per lo schermo di Zita Modiano, che trasferisce le vicende ai giorni nostri, perde completamente il suo tono “londinese”. La Vie Privée è infatti un film puramente francese, una commedia aggraziata che si focalizza sui caratteri dei personaggi e scivola leggera attraverso una narrazione che sprizza naturalezza e vitalità.
Sofiane e sua madre Genevieve si recano insieme nella grande villa chiamata La Vie Privée nel Pays Noir, dove la donna ha lavorato in passato e il ragazzo ha trascorso i primi 3 anni della sua vita. Gli anziani proprietari della casa, i coniugi Mellifond, organizzano incontri tra amici e accolgono chiunque voglia passare del tempo con loro. Sofiane e Genevieve conoscono gli altri ospiti: Vaudrey, scrittore in crisi creativa, Benoit, ragazzo amico dei Mellifond, e Maria, giovane amica di quest’ultimo che si innamora di Sofiane.
Con una struttura narrativa semplice ma ben costruita, La Vie Privée appare inizialmente una convenzionale commedia corale, che fa dell’unità spaziale della villa la sua cornice. Poi però si aprono altri universi e il film scivola nel fantastico. Sofiane, Maria e Genevieve assistono a strani fenomeni, come il dissolversi nel nulla per poi riapparire improvvisamente dell’anziano padrone di casa o come l’apparente (?) ubiquità di Vaudrey. Di colpo, dunque, il racconto comincia a trovarsi in bilico tra realtà e favola e i personaggi vengono immersi in un luogo che sembra un mondo a parte in cui la vita assume i caratteri della straordinarietà.
La villa è il luogo dell’amore, degli incontri inaspettati, delle presentazioni organizzate a sopresa. I Mellifond sono i burattinai della situazione, che sanno portare i fatti dove desiderano. Gli ospiti, invece, sono persone messe alla prova e costrette a fare lucidità sulla propria esistenza.
Molti personaggi di La Vie Privée hanno una doppia faccia (o un loro doppio). Genevieve nasconde al futuro marito che ha un figlio, fingendosi la sorella di Sofiane; lo stesso Sofiane mente ai Mellifond quando dice di ricordarsi con gioia del periodo trascorso in villa da piccolo, mentre invece non ha alcuna memoria di quel lontano passato; Vaudrey, invece, ha un sosia (che forse è la sua anima o forse è un gemello...) che scrive le poesie per lui. A questi potremmo aggiungere lo stesso Mellifond, che scompare dissolvendosi nel nulla, come se avesse una natura invisibile dentro di sé, come fosse un fantasma che aleggia per la villa.
Il film dunque gioca sul labile confine tra essere ed apparire, sul frequente connubio tra realtà e finzione. E per questo è anche un discorso sull’arte - sul fatto che non c’è necessariamente collegamento tra la personalità del creatore e il contenuto della sua opera - che è rappresentato nella figura di Vaudrey (non è lui che scrive le sue poesie ma è un suo “sosia”).
La natura principale del film è, però, un’altra. Il racconto è soprattutto un apologo sulla ricerca della verità, la quale non può essere colta dai personaggi perché è resa irraggiungibile dall’atmosfera inaspettatamente fantastica in cui si trovano. A cessare il loro spaesamento e le loro indecisioni è lo stesso Vaudrey, il quale afferma con spavalda sicurezza che “la verità è qualcosa di relativo”.
La Vie Privée è una commedia sì esile, ma piacevole, con dialoghi ammiccanti e personaggi stralunati e misteriosi. Il punto di maggiore forza sono le interpretazioni degli attori, nessuno escluso, convincenti per la loro naturalezza. Su tutti, però, spicca un eccezionale Darry Cowl, che brilla di luce propria per il suo uso disincantato della gestualità.

La Vie Privée regia: Zia Modiano; soggetto: dal racconto The Private Life di Henry James; sceneggiatura: Mehdi Ben Attia, Zina Modiano; fotografia: Màrio Castanheira; montaggio: Stephanie Mahet; scenografia: Zè Branco; musica: Gregarie Hetzel; interpreti: Ouassini Embarek (Sofiane), Marie Modiano (Maria), Claire Nadeau (Agnes Mellifond), Aurélien Recoing (Vaudrey), Marilyne Canto (Genevieve) Darry Cowl (Mellifond); produzione: Gemini Fils, Clap filmes; distribuzione: Gemini Films; origine: Francia; durata: 72’.


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