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TORINO FILM FESTIVAL - FUORI CONCORSO - LE FLAME DEL PARADIS

Pubblicato il 14 novembre 2006 da Antonio Valerio Spera


TORINO FILM FESTIVAL - FUORI CONCORSO - LE FLAME DEL PARADIS

Le pellicole di Luciano Emmer sono sempre state, fino a questo momento, vere e proprie immersioni nella realtà in cui l’autore stesso vive. Con Le Flame del Paradis si registra, invece, un cambiamento sostanziale con uno spostamento temporale nell’Italia del ‘600 a raccontare una storia di intolleranza. Prendendo spunto da un fatto di cronaca degli inizi del diciassettesimo secolo, il regista cerca di ricreare la vita della Val di Non dell’epoca e di trasmettere il particolare spirito religioso e morale del periodo dei processi alle streghe.
L’interesse del regista si focalizza sugli usi e i costumi del mondo rurale e sull’immersione dell’uomo nella natura. Il film è recitato nel dialetto della Val di Non, una scelta che si pone come obiettivo quello di dare alla storia un tono che si avvicini il più possibile al realismo storico. Le scelte stilistiche di Emmer avvicinano tuttavia il film ad una narrazione di tipo documentaristico, come si delinea fin dal prologo.
Le Flame del Paradis è un film quasi scolastico, in cui il discorso storico, suo fine ideale, resta banale cronaca di un fatto di intolleranza. Infatti Emmer, ricorda sì le colpe della giustizia e della Chiesa, che nel ‘600 e nel ‘700 mettevano al rogo ingiustamente tante donne accusate di pratiche eretiche, ma non riesce a infondere particolare interesse all’analisi dell’ignoranza che vigeva tra la gente dell’epoca. Ciò è dovuto soprattutto ad una costruzione dei dialoghi troppo elementare e sbrigativa, ed alla scelta di interpreti non adatti al ruolo.
A tratti la regia semplice e pulita dell’autore si dimostra efficace e il film possiede un bel respiro, anche se Emmer sembra lasciarsi affascinare dalla bellezza dei paesaggi e dallo splendore della natura, mettendo in secondo piano i sentimenti e l’analisi storica che dovrebbero essere gli elementi portanti del racconto. Le scelte musicali risultano forse inappropriate per un film di finzione, dando alle immagini un ritmo da vecchio spot naturalistico.
Dopo la visione del film, non si può non sottolineare l’impegno che Luciano Emmer abbia messo nel suo lavoro, però l’occhio dello spettatore non può che denotare che sia ormai un regista di altri tempi che purtroppo non riesce a cogliere i ritmi del cinema del contemporaneo.

(Le Flame del Paradis) Regia: Luciano Emmer; soggetto e sceneggiatura: Luciano Emmer; fotografia: Ugo Lo Pinto; scenografia: Giuseppe Di Biasi; costumi: Francesca Malench; montaggio: Andrea Tagliavia; musica: Stelvio Cipriani; interpreti: Roberta Fattor (Zappina), Massimo Paoli (Silvanel), Miriam Rossi (Cencia), Andrea Castelli (giudice); produzione: New Film 7 International; distribuzione: Mikado; origine: Italia; durata: 95’


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