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Venezia 2008: I film in concorso

Pubblicato il 31 luglio 2008 da Alessandro Izzi


Venezia 2008: I film in concorso

Finalmente svelati i titoli di questa sessantacinquesima edizione del Festival del Cinema di Venezia.
A caldo ci sono alcune considerazioni da fare. La maggior parte della nostra stampa rivendicherà con orgoglio, dopo anni di grigie promesse non mantenute, la presenza di ben quattro titoli italiani in concorso (Ozpetek col suo film forse più crudo, Avati con la certezza di un film di pregevole confezione rinfrescata dalla presenza della promessa Alba Rohrwacher, Bechis con la sua vocazione autoriale e le sue storie sudamericane e Pappi Corsicato ancora una promessa partenopea tutta da verificare).
Sullo stato del cinema italiano dopo Cannes avremo modo di tornare nei prossimi giorni con riflessioni accorate all’interno del Nostro Osservatorio italiano, in questa sede ci preme sottolineare una cosa: Marco Muller, riconfermato direttore del Festival nonostante i cambi di governo e sopravvisuto ad ogni ribaltone, ha confezionato un programma decisamente denso ed interessante. Sicuramente all’altezza di un’edizione, come la sessantacinquesima, in cui bisogna prima di tutto dimostrare la stabilità di un’istituzione e poi rivendicare un preciso slancio verso il futuro, una dimensione a suo modo progettuale.
La sezione competitiva, in questo senso, mostra aperture notevoli e una volontà di guardare oltre che vanno molto al di là del gesto simbolico della posa della prima pietra per il Nuovo Palazzo del cinema che è l’evento che costituirà uno dei momenti salienti della cerimonia di apertura della manifestazione.
Apertura, ad esempio, verso il digitale con la proiezione dell’ultimo lavoro dei Coen per l’appunto in questo formato.
Apertura, poi, a quelle che possono i nuovi linguaggi del cinema con una vocazione alla sperimentazione che certo avrà qualcosa da lasciarci per il futuro.
Apertura nei confronti dei generi: sono ben due i cartoni animati in concorso e molta è l’attesa per l’ultimo sicuro capolavoro di Hayao Miyazaki.
Apertura, infine, anche verso il passato, verso le proprie radici, ma anche verso la storia dal cinema. Una tradizione da rivendicare con orgoglio come attesterà la presenza del centenario (ma quanto ancora giovane!) De Oliveira col suo ultimo film. Ma come dimostra anche il ritorno di Takeshi Kitano con l’atteso Achille e la Tartaruga: un ospite fisso al lido da molti anni.
E a proposito di ritorni e riconferme la curiosità va tutta per il ritorno della Bigelow (presente a Venezia qualche anno fa col non certo memorabile K19) o di Demme con il suo nuovo film. Curiosità infine per il nuovo film di Petzold: autore che abbiamo imparato ad apprezzare a Pesaro il mese scorso.
Nel complesso la direzione scelta da Muller per questa edizione è decisamente cinefila: pochi divi, molti buoni film e tanti registi importanti a segno di un’annata decisamente buona per tutti (la concorrenza con Cannes non è stata terribile come altre volte e sembra che nel mare magnum delle produzioni internazionali ci sia da pescare bene per tutti).
Forse una scelta resa necessaria dai tagli dei fondi. Ma è una scelta che ci piace ed è segno che forse qualche volta la riduzione dei sovvenzionamenti può essere sprone alla fantasia e alla voglia di rischiare. E’ stato così a Pesaro. Ci auguriamo lo stesso per Venezia.
Di tutto questo avremo, comunque, modo di parlare meglio nei prossimi giorni. Per adesso vi lasciamo col mero elenco dei titoli dei film in concorso:

I film in concorso

Darren Aronofsky: The Wrestler – Usa, 105‘
Mickey Rourke, Marisa Tomei, Evan Rachel Wood

Guillermo Arriaga: The Burning Plain – Usa, 147’
Charlize Theron, Kim Basinger, Joaquim de Almeida

Pupi Avati: Il papà di Giovanna – Italia, 104’
Silvio Orlando, Alba Rohrwacher, Francesca Neri, Ezio Greggio, Serena Grandi

Marco Bechis: BirdWatchers - La terra degli uomini rossi – Italia / Brasile, 108’
Claudio Santamaria, Alicélia Batista Cabreira, Chiara Caselli, Abrisio Da Silva Pedro

Patrick Mario Bernard, Pierre Trividic: L’Autre – Francia, 97’
Dominique Blanc, Cyril Gueï, Peter Bonke, Christèle Tual

Kathryn Bigelow: Hurt Locker – Usa, 131’
Ralph Fiennes, Guy Pearce, David Morse, Jeremy Renner

Pappi Corsicato: Il seme della discordia – Italia, 85’
Caterina Murino, Alessandro Gassman, Martina Stella, Michele Venitucci, Isabella Ferrari

Jonathan Demme: Rachel Getting Married – Usa, 116‘
Anne Hathaway, Debra Winger, Rosemarie Dewitt, Bill Irwin, Tunde Adebimpe

Haile Gerima: Teza – Etiopia / Germania / Francia, 140’
Aron Arefe, Abiye Tedla, Takelech Beyene

Aleksey German Jr.: Bumažnyj soldat (Paper Soldier) – Russia, 116’
Chulpan Khamatova, Merab Ninidze, Anastasya Shevelyova

Semih Kaplanoglu: Süt – Turchia / Francia / Germania, 102‘
Melih Selcuk, Basak Koklukaya

Takeshi Kitano: Akires to kame (Achilles and the Tortoise) – Giappone, 119’
Beat Takeshi, Kanako Higuchi, Yurei Yanagi, Kumiko Aso

Hayao Miyazaki: Gake no ue no Ponyo (Ponyo on Cliff by the Sea) – Giappone, 101’
animazione

Amir Naderi Vegas: Based on a True Story – Usa, 102‘
Mark Greenfield, Nancy La Scala, Zach Thomas

Mamoru Oshii: The Sky Crawlers – Giappone, 122’ animazione

Ferzan Özpetek: Un giorno perfetto – Italia, 95’
Isabella Ferrari, Valerio Mastandrea, Valerio Binasco, Nicole Grimaudo, Stefania Sandrelli

Christian Petzold: Jerichow – Germania, 93’
Nina Hoss, Benno Fürmann, Hilmi Sözer

Barbet Schroeder: Inju, la Bête dans l’ombre – Francia, 105’
Magimel Benoît, Minamoto Lika, Shun Sugata, Maurice Bénichou, Ryo Ishibashi

Werner Schroeter: Nuit de chien – Francia / Germania / Portogallo, 110’
Pascal Greggory, Bruno Todeschini, Amira Casar, Jean-François Stevenin

Tariq Teguia: Gabbla (Inland) – Algeria / Francia, 140’
Kader Affak, Ines Rose Djakou, Ahmed Benaïssa, Fethi Ghares, Kouider Medjahed, Djalila Kadi-Hanifi

YU Lik-wai: Dangkou (Plastic City) – Brasile / Cina / Hong Kong/Cina / Giappone, 118’
Joe Odagiri, Anthony Wong, Huang Yi, Jeff Chen


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