VINCITORI XI EDIZIONE DEI CASTELLI ANIMATI

Sabato 2 Dicembre presso il cinema Modernissimo di Genzano di Roma si è conclusa con la cerimonia di premiazione l’Undicesima edizione del festival dei Castelli Animati.
A termine di un pomeriggio che ha visto come ospiti personalità del calibro di Bill Plympton, George Schwizgebel, nonché Ian Withlok e Lloyd Price, Mario Addis e tanti altri talentuosi autori di cinema d’animazione, l’attore romano Riccardo Rossi con scoppiettante verve ha condotto la premiazione.
La prima sezione del concorso a conoscere i vincitori è stata il Premio Castelli Animati-Tutto digitale, realizzato insieme al mensile Tutto Digitale, riservato a DVD e videocassette distribuiti in Italia: il Gran Premio è andato alla Lucky Red per Il castello errante di Howl; quello per la miglior raccolta di cortometraggi alla Dynit per Manie Manie, i racconti del labirinto; la miglior raccolta di serie televisive è stata quella della Shin Division per Trigun, Collector’s Edition; per i migliori contenuti extra è stata premiata la Warner con Harry Potter e il calice di fuoco; la Columbia-Tristar si è aggiudicata il premio per miglior qualità tecnica con Final Fantasy VII - Advent Children; ancora la Warner ha vinto il premio di miglior produzione per l’home theatre con La Fabbrica di Cioccolato e anche una menzione speciale per La Sposa Cadavere.
Il concorso web, riservato a cortometraggi da distribuirsi in rete - liberamente fruibili dal sito del festival www.castellianimati.it - , è stato vinto dal corto Komizio finale di Bruno Depretis, acuta satira dello scenario politico contemporaneo; da Requiescat in Pace di Jo-Ghy, gustoso episodio di un vampiro teledipendente, e da La mia migliore amica di Stefano Buonamico, cortometraggio di impegno sociale sulla vita di una bimba in un campo profughi pakistano, realizzato in collaborazione con Medici senza Frontiere.
La giuria era composta da Mohamed Beyoud, Marocco, e Tom Voolley, Gran Bretagna, e si è avvalsa anche dei voti online dei visitatori del sito.
La premiazione ha proseguito col premio Musicanimata per il miglior Videoclip: si è aggiudicato il premio il corto Va tutto bene di Stefano Bertelli, gustosissima e geniale parodia dello show televisivo Il Grande Fratello, realizzato in stop motion, dove i personaggi sono dei tappi di sughero antropomorfi; musica di Alibìa, produzione Run Indye- RUN Multimedia Srl.
Una menzione speciale è andata a Ficelle di Virginie Pierrot, Gilles Comps, Syrano.
I componenti della giuria erano Mario Addis, Franco Serra e Mauro Uzzeo.
Per il concorso Effetti Molto Speciali la giuria (formata da Daniel Acon, Egidio Eronico, Roberto Perpignani) ha premiato Lentezza di Maki Gherzy: nel film, su un brano interpretato da Piero Pelù, si affrontano nell’arena del Colosseo due enormi insetti meccanici, e l’effetto fotorealistico non fa che confermare ancora una volta quanto elevati siano i livelli raggiunti dalla grafica digitale.
La sezione Concorso Italia ha visto vittorioso Amperio, gustosissimo film in 3D che vede le disavventure di un bimbo elettrostatico dalla testa quadrata. Gli autori sono dei diplomati al Centro Sperimentale di Cinematografia nella sede di Animazione del Piemonte: F.Alliaud, P.Ciccotti, M.Monti, H. Pizzinini, F.Taurino, che si sono aggiudicati il Premio Speciale della Giuria.
Sempre nella stessa sezione è stato ancora il centro sperimentale di Animazione di Torino ad ottenere il Gran Premio col corto One at the time, che vede le avventure pseudo-mistiche di un barcaiolo alle prese col traghettamento di un lupo, una capra e un cavolo dall’altra parte di un fiume. Gli autori sono Gabriele Barrocu, Alessia Cordini, Valeria Ghignone, Valentina Ventimiglia. La tecnica è il disegno animato bidimensionale, con l’ausilio del computer.
La giuria: Francesco Testa, Margit Antauer (Croazia), Giovanna Milano, Paolo Ansaldi.
Il premio Fabrizio Bellocchio, per il contenuto sociale, è andato a A l’ombre du voile di Armaud Demuynck, delicata animazione classica francese: la storia di una madre musulmana che cerca di spiegare la libertà a sua figlia con una danza scandalosa e liberatoria.
Maurizio Forestieri, Bruno Brindisi, Ernesto Piro erano i componenti della giuria.
Graditissimo intermezzo nella premiazione, l’anteprima del cortometraggio Shaun the Sheep, realizzato dai guru dell’animazione Ian Whitlock e Lloyd Price della Aarmand Animation (quelli di Wallace & Gromit per intenderci). Presenti alla manifestazione, nel pomeriggio i due avevano anche offerto stralci del film Flushed Away (Giù per il tubo), realizzato per la Dreamworks, il loro primo in 3D, prossimamente in uscita nelle sale. Shaun the Sheep è un episodio di un’attesissima serie per la TV, realizzato in stop motion com’è tradizione dello Studio.
La serata ha proseguito con la premiazione per il concorso internazionale: il Gran Premio di pubblico e giuria se l’è aggiudicato Dreams and Desire - Family Ties di Joanna Quinn (animazione 2D, colorazione a mano su acetato): le avventure di una velleitaria cineasta, che decide di girare il filmino del matrimonio di un amica. Crudo e sboccato, il film acquista toni di realismo originali, grazie soprattutto alla capacità di simulare la soggettiva con la macchina da presa.
La giuria era composta da Clare Kitson (Gran Bretagna), John Chill Lee (Cina), Leo Ortolani, Chris Robinson (Canada), Federico Vitali (Francia).
Il Premio speciale della giuria è andato all’immenso Georges Schwizgebel, svizzero, per il film Jeu, una mirabolante combinazione di forme astratte e non, realizzato con la tecnica della pittura su acetato; il talento visionario di questo artista è supportato dalla colonna sonora eccellentemente eseguita dal figlio dell’artista, lo Scherzo, dal concerto n°2 per pianoforte di Sergej Prokofiev.
Le menzioni speciali: la prima allo splendido corto croato Soldat, opera prima di David Peros-Bonnot, che raccontando il bizzarro caso di una statua di soldato che durante la sua inaugurazione si anima, credendo di essere in guerra, terrorizzando tutta la città che finisce abbattuta dall’esercito, è un’acuto sguardo alla società e ai suoi scheletri nell’armadio. Realizzato in stop motion, il film ricorda molto da vicino il film Tv del 2005 Homecoming di Joe Dante.
Una seconda menzione speciale al genio di Bill Plympton, anch’egli presente alla manifestazione, per Dog Guide: il talento fumettistico dell’autore è tradotto nella storiella di un maldestro e sfortunato cane-guida, variazione del precedente Guard Dog - corto candidato all’Oscar - con risultati di strepitosa comicità. Fedele alla tecnica classica dei disegni animati e alla propria libertà espressiva, Bill Plympton ha di recente rifiutato un contratto da un milione di dollari con la Disney Pictures.
Il miglior film non narrativo è stato il canadese Tower-Bawher di Theodore Ushev, autore di origini Bulgare. Il film è un chiaro omaggio al costruttivismo russo degli anni ’20: a ricordare questa corrente avanguardista, nata dalla Rivoluzione Russa del 1917, intervengono ovviamente colori e combinazioni di forme, ma anche inquietanti “sbalzi di registro”, nel cambiamento violento di forme e musica. Davvero notevole.
Il premio come miglior film europeo è andato alla Repubblica Ceca per Carnival of The Animals/Karnival Zvirat di Michaela Pavlatova: esposizione maliziosa e frivola dell’incontro tra maschi e femmine e sul desiderio sessuale tramite fantasiose variazioni formali e narrative.
Miglior opera prima è stata la francese Carlitopolis di Luis Nieto, incrocio tra compositing 2D e live action, per una narrazione surreale simpaticamente posta come realtà scientifica.
Si è così chiusa l’XI edizione di un festival che vanta davvero pochi emuli al mondo: in una piccola cittadina in provincia di Roma si assiste gratis alle proiezioni, si ha la possibilità di conversare con le più importanti personalità dell’animazione mondiale senza dover oltrepassare muri di bodyguard come ai festival di cinema più strillati; il materiale è di prima scelta, e i partecipanti sono davvero artisti pieni di passione per il proprio lavoro. Forse tutto questo è possibile grazie al fatto che il cinema d’animazione non gode della risonanza cui avrebbe diritto, grazie all’eccellenza che tanto spesso può vantare: ma se i risultati sono manifestazioni come i Castelli Animati c’è davvero da sperare che le cose non cambino mai.
