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007 Skyfall

Pubblicato il 3 novembre 2012 da Alessandro Boni
VOTO:


007 Skyfall

Buon cinema d’azione con un esplicito tocco d’autore. Il cinquantesimo compleanno dello 007 in celluloide è degnamente festeggiato con il ventitreesimo film della serie, che giunge addirittura a candidarsi come il migliore del lotto. Nelle sapienti mani del regista premio Oscar Sam Mendes, il personaggio di James Bond viene smontato e ricostruito, sfoltendone i tratti da eroe e facendo emergere l’uomo in tutta la sua complessità, un individuo vero in situazioni reali. Sotto certi aspetti, l’approccio alla figura dell’Agente 007 è analogo a quello utilizzato da Christopher Nolan con il suo Batman; anche Bond, infatti, viene privato di molti degli elementi base della sua “maschera” e viene posto di fronte ai suoi limiti ed alle sue paure, una persona alla ricerca di se stesso nell’ambito di una realtà che non riconosce più. Skyfall finisce quindi per diventare il film più introspettivo della serie, senza però per questo rinunciare a spettacolarità e tensione, elementi caratterizzanti del “franchise”; la pellicola, in altri termini, si configura come una riuscita sintesi tra esigenze contrastanti, che dovrebbe agevolmente riuscire a soddisfare un pubblico “trasversale”, dagli amanti dell’action ai palati più raffinati.

L’antefatto della storia ha luogo ad Istanbul, dove si conclude, in modo apparentemente tragico per 007, una missione tesa ad evitare che venga resa pubblica l’identità di molti agenti britannici sotto copertura. Il fallimento implica conseguenze devastanti che destabilizzano la posizione di M nell’MI6, la cui sede viene addirittura attaccata. In un momento di completo caos per i servizi segreti di Sua Maestà, la “resurrezione” di Bond si rivela l’unica arma efficace per contrastare le oscure minacce sia interne che esterne; in particolare quella rappresentata da Silva - ex agente trasformatosi in psicopatico hacker dall’ambigua sessualità - che non esita a porre in essere azioni terroristiche pur di ottenere la sua vendetta personale verso l’MI6, da cui si ritiene tradito in precedenza.

Con Skyfall viene a determinarsi un perfetto connubio tra tradizione e modernità, tra una giusta celebrazione del passato ed una insopprimibile esigenza di rinnovamento. L’eleganza, la classe, l’ironia e la fisicità di Sean Connery avevano rappresentato finora l’incarnazione perfetta della creatura di Ian Fleming e tutto ciò che era venuto dopo, pur apprezzabile, non aveva mai eguagliato il fascino e l’atmosfera di quei primi film. Era necessario uscire dalla ripetitività e ridare nerbo e vigore ad un personaggio che non riservava più sorprese; dapprima Daniel Craig ed ora, con ancora maggiore incisività, Sam Mendes sono riusciti nell’impresa. James Bond cambia pur rimanendo se stesso; attraverso un maggiore approfondimento della dimensione umana del personaggio ed una migliore definizione delle sfaccettature della sua personalità, lo sviluppo narrativo acquisisce un’intensità nuova e l’intera rappresentazione raggiunge livelli notevoli sotto il profilo drammaturgico.

Grazie al fondamentale apporto del team degli sceneggiatori ed all’eccellente lavoro, come direttore della fotografia, di Roger Deakins, Mendes riesce in definitiva a realizzare un film dal grande impatto emotivo e visivo. I dialoghi sono incisivi ed i personaggi sono finemente caratterizzati nonché ben delineati da attori in ottima forma: in particolare, Daniel Craig è credibile ed intenso anche nei panni di un Bond meno spavaldo e più tormentato, Judi Dench riempie di pathos la sua M ferita ma indomabile, Javier Bardem trasuda lucida follia e feroce rancore e dà vita ad un cattivo da antologia. Di notevole efficacia risultano, peraltro, anche le sequenze di azione che sono girate con grande tecnica e sono montate col giusto ritmo, senza gli stacchi a raffica purtroppo abituali oggigiorno; spicca, per bellezza e grado di coinvolgimento, la scena girata sui grattacieli di Shangai, in cui i giochi di luci ed ombre e le raffinate inquadrature evocano suggestioni “alla Welles”.
Il tocco d’autore conferisce quindi nuova linfa vitale al mito di Bond. Lo Skyfall di Mendes è un film particolarmente riuscito, raffinato e spettacolare, intrigante e godibile; un esempio di buon cinema che si offre all’apprezzamento delle platee più eterogenee.


CAST & CREDITS

(Skyfall) Regia: Sam Mendes; sceneggiatura: Neal Purvis, Robert Wade, John Logan; fotografia: Roger Deakins; montaggio: Stuart Baird; musica: Thomas Newman; scenografia: Dennis Gassner; interpreti: Daniel Craig, Judi Dench, Javier Bardem, Ralph Fiennes, Naomie Harris, Bérénice Marlohe; produzione: Metro-Goldwyn-Mayer, Danjaq, Eon Productions, Sphere Studios; distribuzione: Warner Bros. Italia; origine: Gran Bretagna, Usa, 2012; durata: 143’.


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