3 Days to Kill
Numerosi sacrifici sono stati celebrati sull’altare cinematografico della spettacolarità e dell’intrattenimento a tutti i costi: la coerenza di molte sceneggiature, ad esempio, oppure la caratterizzazione psicologica di tanti personaggi o, ancora, la ricerca di atmosfere e suggestioni visive in luogo di effetti speciali e scene rocambolesche. Tra i più convinti “sacerdoti” di questo culto, così draconiano ed intollerante, figura certamente Luc Besson, ora motore trainante di questo 3 Days to Kill, da lui scritto e prodotto ed affidato, per la regia, a McG (Una spia non basta del 2012 e Terminator Salvation del 2009, i suoi ultimi lavori). Ne scaturisce un film a cui non fa certo difetto il ritmo ma che va purtroppo ad incagliarsi rapidamente in una desolante scontatezza; anche il tentativo di fondere armonicamente il registro action con quello brillante e quello sentimentale non genera risultati apprezzabili, determinando ripetuti ed incomprensibili sbandamenti verso il grottesco involontario.
Ethan Runner è un agente della Cia, valido e qualificato ma ormai prossimo alla pensione; avendo scoperto di avere poco tempo a disposizione, a causa di una grave malattia, decide di dedicare la giusta attenzione alla sua famiglia, molto trascurata a causa della particolare natura del suo lavoro. Quando il suo faticoso tentativo di riallacciare rapporti decorosi con la moglie e la figlia adolescente comincia a produrre qualche risultato, una misteriosa agente dei servizi segreti gli propone un affare pazzesco: un farmaco sperimentale che potrebbe guarirlo in cambio del suo impegno a cacciare uno dei più pericolosi terroristi del mondo. Ethan dovrà cercare di vincere la sua ultima battaglia senza perdere di nuovo la sua famiglia.
Con 3 Days to Kill, Luc Besson ripropone un progetto produttivo già sperimentato varie volte con successo, una furba formula che si sostanzia in un movimentato thriller d’azione in cui il ruolo di protagonista è affidato ad un’attempata star hollywoodiana; analogamente a quanto avvenuto con Liam Neeson per la saga di Taken (vicina al terzo episodio), con John Travolta per From Paris wih Love e con Robert De Niro per Cose nostre – Malavita, stavolta è Kevin Costner a costituire il fattore d’attrazione per il pubblico ed a consentire, al contempo, di ricreare le solite situazioni dell’eroe che, pur alle prese con gli acciacchi dell’età, riesce ancora a dar filo da torcere a tutti. McG asseconda pienamente la linea produttiva, così ammiccante verso le platee e fortemente tesa al botteghino; conferisce quindi grande attenzione al lato spettacolare della pellicola, confezionando varie sequenze action di buon impatto ed enfatizzando l’effetto-cartolina di molte riprese a Parigi, fino a farne una sorta di spot pubblicitario per turisti. Questa grande attenzione rivolta alle esigenze spettacolari ed estetiche non riesce peraltro a compensare le sostanziali carenze della pellicola, che trovano la loro origine proprio nella sceneggiatura; pur cercando d’inventare situazioni complesse e proponendo snodi narrativi bizzarri, infatti, lo script appare inesorabilmente dominato dalla prevedibilità e non riesce, quindi, ad alimentare un sufficiente grado di tensione. Ciò appare quantomeno paradossale per un prodotto finalizzato al puro intrattenimento e che dovrebbe avere, come punto di forza, la capacità di coinvolgere emotivamente il pubblico.
Ben curato sotto tutti gli aspetti tecnici - dalla fotografia, al montaggio, al sonoro - 3 Days to Kill risulta tutto sommato scorrevole e, per certi versi, anche gradevole. Apprezzabile l’interpretazione di Kevin Costner, abbastanza credibile come spia sulla via della pensione ma ancor più a suo agio nei momenti più sentimentali nonché nelle fasi in cui la pellicola vira inopinatamente su registri brillanti. Si tratta, in ogni caso, di un film che non lascia il segno, che non contiene alcunché di caratterizzante che lo possa lasciare impresso nella memoria, anche dello spettatore meno attento ai contenuti ed alla qualità.
(3 Days to Kill) Regia: McG; sceneggiatura: Luc Besson, Adi Hasak; fotografia: Thierry Arbogast; montaggio: Audrey Simonaud; musica: Guillaume Roussel; scenografia: Jeremy Cassells, Sebastien Inizan; interpreti: Kevin Costner, Amber Heard, Hailee Steinfeld, Connie Nielsen; produzione: 3DTK, EuropaCorp, Feelgood Entertainment, Paradise/Mgn, Relativity Media, Wonderland Sound and Vision; distribuzione: Eagle Pictures; origine: Usa, Francia, Grecia, Russia; durata: 117’.