45 Years - Concorso
Secondo film del regista Andrew Haigh, molto apprezzato per il film d’esordio Weekend e divenuto famoso negli ultimi anni come mente pensante della fortunata serie televisiva Looking, 45 Years è tratto da una short story dello scrittore inglese David Constantine. E che sia tratto da una short story si vede perché l’adattamento compiuto dal regista in sede di sceneggiatura è un’operazione che tradisce lo sforzo di allungare i tempi e i modi di un plot decisamente tenue. La vicenda si racconta infatti in poche parole.
Alla vigilia del loro quarantacinquesimo anniversario non si capisce bene se di matrimonio Geoff, il marito (Tom Courtenay) e la moglie Kate (Charlotte Rampling) apprendono tramite lettera del ritrovamento in perfetto stato di conservazione, in un crepaccio ghiacciato svizzero non distante dal confine con l’Italia, di colei che era stata la prima donna di Geoff, una vicenda che ricorda da vicino un episodio accaduto in Svezia, a Falun, nel ‘700 e che diede vita a una serie di testi di vertiginosa bellezza soprattutto in area tedesca, fra i quali giova ricordare il meraviglioso Ritrovamento insperato di Johan Peter Hebel del 1809.
La notizia provoca un elemento di strisciante e sempre più profonda turbativa nella vita non certo particolarmente emozionante di questa vecchia e un po’ annoiata coppia, con pochi amici, senza figli e la sola compagnia di un cane che portano a passeggio nelle umide praterie della campagna inglese (il film è ambientato nella zona dei Broads, nell’Inghilterra dell’est). Del loro passato apprendiamo ben poco: sappiamo che lei è stata insegnante che lui ha lavorato probabilmente presso il porto. Ora sono in pensione. E lui da qualche anno ha subito un intervento importante come dimostra un lunga cicatrice sul petto. Hobby, a quanto pare, nessuno, salvo, verso la fine, Kate che recupera dalla cantina uno spartito e si mette a suonare Bach al pianoforte.
L’improvvisa “resurrezione” della donna (tedesca che, come se non bastasse, si chiamava Katja), si diceva, turba l’equilibrio della vecchia coppia, perché scatena una lenta ma inesorabile indagine che porta la protagonista alla scoperta di un segreto mai rivelatole dal marito e che ha finito tacitamente per condizionare le loro successive esistenze. A voler essere cinici si potrebbe tuttavia affermare che lo choc porta un po’ di vita in questa coppia stancamente avviata ad affrontare gli anni ultimi della vita. Film d’impianto marcatamente teatrale, cui il regista ha deciso di dare la scansione nell’arco di una settimana, che culmina con il party dell’anniversario ma dove invano cercheremmo un vero climax, film noiosetto, sicuramente ben recitato da due star del palcoscenico e del cinema, 45 Years non fa niente per produrre la minima identificazione dello spettatore nei confronti di questi due personaggi, autistici nella loro ossessiva concentrazione su di sé, al punto che nelle poche scene fuori dalla casa, nel villaggio e nella città che restano rigorosamente anonimi, quel che si vede è proprio fuori fuoco.
(45 Years); Regia, sceneggiatura: Andrew Haigh; fotografia: Lol Crawley; montaggio: Jonathan Alberts; interpreti: Charlotte Rampling (Kate), Tom Courtenay (Geoff); produzione: The Bureau, GB; durata: 93’.