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Affetti & Dispetti (La nana)

Pubblicato il 25 giugno 2010 da Antonio Valerio Spera


Affetti & Dispetti (La nana)

È il ritratto intimo di una donna la cui esistenza è pensare alla vita e alle esigenze altrui; è un dramma esistenziale velato d’ironia; è un film dai risvolti psicologici che narra di una caduta e di una rinascita. Con una messa in scena semplice ed essenziale, priva di retorica, banalità e presunzione, Affetti & Dispetti (La nana) è un’opera ipnotizzante, costruita interamente sul suo personaggio principale, Raquel, da vent’anni tata e donna delle pulizie di una famiglia benestante. Ormai letteralmente trapiantata in una casa non sua, si sente parte della famiglia e la sente parte di sé: ha cresciuto i tre ragazzi, con loro ha condiviso tutto, con loro ha passato festività e ricorrenze. Gli unici contatti con i suoi veri parenti sono sporadiche e fredde telefonate.
L’obiettivo della macchina da presa segue in ogni movimento Raquel. La vediamo nella sua intimità, nel suo letto, mentre fa la doccia; la osserviamo quando pulisce casa, quando cucina o mentre veste i bambini la mattina presto. A parte alcuni scontri con la figlia più grande, tutto sembra filare liscio per la domestica. E’ un’esistenza di routine, di ordini da seguire, ma anche piena di affetto, dato e ricevuto. Ma i suoi occhi enigmatici fanno presagire che qualcosa dentro di sè si sta muovendo, che non tutto sembra ciò che è. Ed i guai iniziano: quando Pilar, la sua padrona, assume una seconda cameriera per aiutarla, Raquel sente minacciata la sua vita, i suoi spazi, intravede la possibilità che qualcuno possa rubarle tutto ciò che lei ha costruito e che sente appartenerle. Ed è in questo momento che il film prende ritmo e comincia a decollare. Il regista Sebastiàn Silva entra sempre di più nella psicologia del personaggio, segue la sua evoluzione e ne mostra le paure. Il suo tocco è sempre delicato, non forza mai la mano nella descrizione dell’ossessione di Raquel. La potenza del film risiede proprio nella delicatezza della rappresentazione che non vuole in nessun modo esprimere giudizi né schierarsi contro nessun atteggiamento. Ma sopratutto essa è da rintracciare nella capacità di riuscire a cogliere gli aspetti ironici di una realtà psicologica drammatica. La cattiveria con cui Raquel riesce a far licenziare (o scappare) le domestiche che in serie le vengono affiancate diventa elemento fondamentale della pellicola la quale, a tratti, acquista tonalità da noir psicologico. L’abilità e l’originalità di Silva sta però nel riuscire sempre a sfumarle e stemperarle in risvolti comici che, oltre ad avvolgere il racconto in un’atmosfera emotivamente chiaroscurale, avvicinano la protagonista allo spettatore. Il pubblico così inizia a comprenderla, a capire la logica folle delle sue azioni e ad instaurare con il suo personaggio un rapporto empatico e coinvolgente.
Affetti & Dispetti diverte e fa riflettere grazie ad una struttura narrativa efficace, ricca di cambi di ritmo. La reiterazione di alcune situazioni non appiattisce il racconto, anzi lo impreziosisce perché diventa funzionale all’indagine nella mentalità scossa di Raquel. Il film di Silva, in concorso a Torino dopo aver vinto diversi premi al Sundance, può sembrare una semplice commedia ma è invece il dipinto di un animo che non riesce a trovare la propria identità, è il racconto di un cambiamento, di una presa di coscienza graduale, di un’alienazione al proprio ruolo sociale che esplode in disperazione e follia per poi tramutarsi in un nuovo atteggiamento positivo nei confronti della vita.
Se l’opera emoziona non lo si deve solo però alla felice regia di Sebastiàn Silva, mai sopra le righe e sempre abile nello sfuggire possibili cadute nel grottesco, ma anche alla splendida interpretazione di Catalina Saavedra. L’attrice tiene sulle spalle l’intera pellicola, valorizzando ogni inquadratura, puntando sulla sua presenza fisica e svelando le diverse sfaccettature del suo personaggio solo con l’uso dello sguardo. Una performance di rara intensità.


CAST & CREDITS

(La Nana) Regia: Sebastiàn Silva; sceneggiatura: Sebastiàn Silva, Pedro Peirano; fotografia: Sergio Armstrong; montaggio: Danielle Fillios; interpreti: Catalina Saavedra, Claudia Celedòn, Mariana Loyola, Alejandro Goic; produttori: Edgar San Juan, Issa Guerra, Sebastian Sanchez A., Gregorio Gonzàles; distribuzione: Bolero Film; origine: Italia; durata: 98‘; Sito ufficiale


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