Alex De La Iglesia: “Le donne devono governare il mondo”
Dopo essersi portato a casa un Leone d’Argento nel 2010, con il suo Balada Triste de Trompeta, Alex De La Iglesia presenta al Festival del Cinema di Roma la sua ultima fatica, Las brujas de Zugarramundi, nella sezione fuori concorso. Ancora una volta il regista spagnolo si mostra capace di mischiare vari generi cinematografici, creando un’opera che va dalla commedia al grottesco. L’autore nel delineare un bizzarro “inno femminista” però, ribadisce la sola finalità di cui il suo cinema si fa portavoce, l’intrattenimento.
Ci parli della genesi del film e della leggenda che il film racconta.
La storia di Zugarramundi si fonde con quella dell’Inquisizione, quando nel Medioevo furono condannate a morte una trentina di persone. Le motivazioni di queste spietate uccisioni sono molteplici, legate a fattori culturali e politici: dalla nascita e la conservazione nel tempo, dopo l’isolamento della Navarra, di sette religiose che adoravano il diavolo, all’utilizzo di rimedi naturali che all’epoca vennero scambiati per stregoneria. E ho sempre pensato che prima o poi avrei fatto questo film.
Pensa che si possa risolvere in qualche modo il problema della distribuzione italiana relativa ai suoi film?
Non credo, è un problema insormontabile. Non voglio dare contro ai distributori, sono certo che sappiano perfettamente come svolgere il loro lavoro, semplicemente delle volte servirebbe un po’ più di coraggio.
Ci parli dei difficili rapporti fra i personaggi, che poi sono anche una costante del suo cinema. Questa volta riguardano in particolar modo il rapporto di coppia e la visione femminile.
Il film in tal senso è una vera e propria farsa. Personalmente ritengo essenziale la dipendenza fra uomo e donna. Le donne dovrebbero comandare il mondo, così come era in principio, la civiltà occidentale si è equivocata… Nel Nord della Spagna, la donna occupa un ruolo centrale all’interno della società, delle volte assume addirittura i tratti di una società matriarcale. Sicuramente chi conosce a fondo i luoghi in cui è stata girata la pellicola, può capire meglio tutto ciò.
A differenza di quanto accade in Italia, in Spagna negli ultimi anni si è assistito ad una vera e propria rinascita del genere fantastico, crede che questo funzioni nel mercato cinematografico?
È un genere che funziona molto, questi film si vendono in tutto il mondo, il mio l’ho venduto in 40 paesi diversi. Funzionano soprattutto nel mercato spagnolo.
Lei dove si colloca nel panorama cinematografico spagnolo?
In un angolo (ride, ndr). Non saprei, vorrei essere considerato semplicemente come un regista che intrattiene e diverte, è quello lo scopo del mio cinema.