X

Su questo sito utilizziamo cookie tecnici e, previo tuo consenso, cookie di profilazione, nostri e di terze parti, per proporti pubblicit‡ in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di pi˘ o prestare il consenso solo ad alcuni utilizzi clicca qui. Chiudendo questo banner, invece, presti il consenso allíuso di tutti i cookie



AMORE SENZA CONFINI

Pubblicato il 10 febbraio 2004 da Alfredo De Giglio


AMORE SENZA CONFINI

Questo film sostiene l’iniziativa “Latte per la vita”, un progetto dell’Alto Commissario dell’ONU per i rifugiati (UNHCR) per la fornitura di latte terapeutico ai bambini africani rifugiati nei campi profughi in gravi condizioni di salute. Per ogni biglietto del film venduto sarà devoluto 1 euro alla meritoria iniziativa. Questo è l’unico motivo per cui, chi dovesse andare a vedere Amore senza confine, non dovrà considerare buttati i soldi spesi. Infatti, dal punto di vista squisitamente cinematografico, questo film è un disastro: un fotoromanzo ricattatorio e malriuscito, quasi dilettantesco, con Angelina Jolie divenuta creatura grottesca e caricaturale, la cui presenza ‘plasticosa’ stride non poco con il miserrimo stato di quelle popolazioni.
Ed è un peccato che un regista dignitoso come Martin Campbell, 007-Goldeneye e La maschera di Zorro nel suo curriculum, vi abbia preso parte con questi risultati.
La Jolie interpreta una donna borghese che vive tranquillamente a Londra e che, durante un ballo di beneficenza organizzato per raccogliere i fondi da devolvere alla causa dei bambini africani, fa la conoscenza di Nick, un dottore idealista e caparbio che mette a nudo le contraddizioni che si nascondono dietro simili iniziative. Sconvolta per aver visto le reali condizioni in cui versa gran parte della popolazione africana, la Jolie fa i bagagli e raggiunge il prode Nick, di cui (sorpresona) si innamorerà.
L’aspetto grottesco di simili operazioni, senza che con questo se ne voglia dimostrare la malafede, è che ciò che viene stigmatizzato nel film si è puntualmente svolto nella presentazione dello stesso, avvenuta in una serata di gala sponsorizzata da Bulgari e American Express, dove, per inciso, Bulgari ha messo all’asta una collana a più fili in oro bianco con perle bianche e grigie e pavé. Proprio da questo incrocio tra sacro e profano, tra nobili intenzioni e necessità commerciali, viene la causa principale del fallimento di questi prodotti che vorrebbero, come si usa dire, sensibilizzare non si sa bene chi, ma che invece servono a placare, ma solo per qualche secondo, la cattiva coscienza di gente che prima si indigna e poi spinge al buffet.
Per chiudere un paio di segnalazioni di casting: un protagonista che somiglia a Bobo Vieri, solo meno espressivo e due sorelle che sono il giorno e la notte più una sublime scena di sesso tra baracche fatiscenti.

[febbraio 2004]

(Beyond Borders)

regia: Martin Campbell; sceneggiatura: Caspian Tredwell-Owen; fotografia: Phil Meheux; montaggio: Nicholas Beauman; musica: James Horner; interpreti: Angelina Jolie, Clive Owen, Teri Polo, Noah Emmerich; produzione: Dan Halsted, Lloyd Phillips; origine: USA; durata: 127’; distribuzione: Eagle;

Enregistrer au format PDF