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BACIAMI PICCINA

Pubblicato il 28 settembre 2006 da Nicola Cordone


BACIAMI PICCINA

Possiamo idealmente classificare Baciami Piccina all’interno del genere “film di viaggio”, perché quello del truffatore Raoul Nuvolini (Vincenzo Salemme), di Umberto Petroni (Neri Marcorè) e di Luisa Speranza (Elena Russo) è un lungo itinerario attraverso l’Italia della Seconda guerra mondiale. Un paese distrutto, diviso, disperato su cui “si scontrarono impensabili forze del male assoluto e la forza della liberazione, alle spalle e sul capo di imprevidente e inconsapevole piccola gente” come afferma il regista, che prosegue poi: “Baciami Piccina è la storia di un viaggio di iniziazione, è la riflessione su uno di quei momenti che cambiano per sempre la vita delle persone e che vivono nella memoria negli anni a venire”; uno di questi momenti è stato l’8 settembre 1943, data cruciale per il destino della nostra patria ed istanza narrativa di fondamentale importanza per il film. Infatti il contesto storico è il vero motore dell’azione e il destino dei personaggi, il cui passato rimane misterioso sino all’epilogo finale, è appeso al filo rosso della Storia e non ai rapporti che intercorrono tra di loro durante questo viaggio a tre.
In realtà la vicenda politica che avvolge la trama è solo tratteggiata e si presenta con contorni eccessivamente sfumati, in contrasto con una ricostruzione ambientale molto fedele; i fatti dell’8 settembre restano in ombra e ne viene data per scontata la conoscenza anche da parte di un pubblico più giovane, cui il film, a detta dell’autore, vorrebbe rivolgersi con particolare attenzione. Tutto ciò non può non minare alla base i meccanismi di identificazione dello spettatore e queste carenze strutturali diventano spia di una impostazione generale più teatrale che cinematografica, tanto da indurre il dubbio che all’origine dell’opera potesse esserci una pièce di riferimento.
Il soggetto, curato dallo stesso Cimpanelli, è tratto da un’idea di Sergio Citti ed è il risultato di varie consultazioni con il regista romano. Dell’imprinting cittiano rimangono la scioltezza e la fluidità narrativa e si avvertono echi e suggestioni della commedia all’italiana, come il finale che richiama piuttosto esplicitamente La Grande Guerra.
Immuni dalla stereotipia dei loro personaggi, Vincenzo Salemme e Neri Marcorè sprigionano un accattivante simpatia e meritano encomi per le prove d’impegno; sorprende osservare il comico napoletano in un ruolo decisamente drammatico se messo a paragone con i suoi precedenti, mentre Marcorè sembra ormai aver trovato una adeguata dimensione nell’interpretare parti di epoche passate (Il cuore altrove, La seconda notte di nozze).
Il finale amaro è sottolineato da una soluzione estetica degna di menzione: la morte di Nuvolini è antifrasticamente accompagnata dalle dolci ed allegre note di Baciami Piccina, celebre brano popolare anni ’40, che dà il titolo al film.

Regia: Roberto Cimpanelli; soggetto: Roberto Cimpanelli (da un’idea di Sergio Citti; sceneggiatura: Furio Scarpelli, Giacomo Scarpelli, Roberto Cimpanelli; fotografia: Pasquale Rachini; musica: Claudio Cimpanelli; scenografia: Leonardo Scarpa; costumi: Liliana Sotira; montaggio: Alessio Doglione; interpreti: Vincenzo Salemme (Raoul Nuvolini), Neri Marcorè (Umberto Petroni), Elena Russo (Luisa Speranza); produzione: Rodeo Drive in collaborazione con Medusa Film E Sky; distribuzione: Medusa; durata: 111’

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