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Basilicata coast to coast

Pubblicato il 10 aprile 2010 da Antonio Valerio Spera


Basilicata coast to coast

Si, la Basilicata esiste. Rocco Papaleo ce l’ha ricordato più volte, facendone un tormentone della sua carriera artistica teatrale e televisiva. Ora, se ancora qualcuno non l’avesse capito, ha voluto rendere più chiaro il concetto omaggiando la sua regione natale con il film che segna il suo esordio alla regia. Un esordio assolutamente sorprendente ed inaspettatamente convincente. L’attore lucano firma una commedia più che riuscita, che diverte, che va oltre la semplice ironia e che si costruisce su un ottimo gruppo di interpreti. Paolo Briguglia, Alessandro Gassman, Max Gazzè e lo stesso Papaleo sono i componenti delle Pale eoliche, inconsueto gruppo musicale che decide di attraversare a piedi tutta la Basilicata (dal Tirreno allo Jonio) per pubblicizzare la loro partecipazione al festival di Scansano, ultima tappa del loro viaggio. A loro seguito, la reporter Giovanna Mezzogiorno, unica giornalista inviata da un giornale locale a documentare la “missione” della band.
Scandito dalle esibizioni musicali del gruppo (canzoni surreali che più che altro sono poesie in musica scritte dallo stesso regista), Basilicata Coast to Coast ci restituisce un Papaleo nuovo, lontano dal caratterista dei film di Pieraccioni o di Veronesi. A parte la messa in scena del film, comunque efficace, matura, sempre attenta al ritmo del racconto, che ci consegna dunque un nuovo interessante regista, l’aspetto che forse più incuriosisce della pellicola è il personaggio che l’autore si è cucito su se stesso. Via i soliti caratteri stralunati ed esasperati a cui ci ha abituato, ed ecco un personaggio ricco di tante sfumature, animato da piccoli grandi sogni, pieno di passioni, di sentimenti, d’amore. Un personaggio a tutto tondo che vive un’evoluzione emotiva per tutta la durata del film, che cerca un senso alla sua vita, che vuole cambiare, che vuole riscoprire se stesso. Un personaggio su cui il regista/attore ha riposto molta attenzione ma che però non emerge sugli altri. Papaleo realizza infatti un’opera corale in cui tutti gli attanti della storia si trovano sullo stesso piano, tutti diversi, tutti complementari tra loro. Il muto Gazzè (una vera rivelazione), l’orgoglioso Gassman (qui molto vicino ala recitazione del padre), il timido Briguglia (mai sopra le righe), il maturo Papaleo, l’insicura Mezzogiorno, tutti interpreti di un’Italia allo sbando alla ricerca di un’identità, di una realizzazione personale senza condizionamenti. A parte la Mezzogiorno, non fuori parte ma poco convincente nel rendere l’accento partenopeo richiesto dal personaggio, i quattro componenti dell’Armata Brancaleone musicale funzionano benissimo, forti di una grande alchimia recitativa: tempi comici perfetti, dialoghi resi al meglio, tonalità a metà tra il realistico e il grottesco.
Basilicata Coast to Coast non è uno spot alla regione, ma è una commedia musicale (sempre più rara nel panorama cinematografico italiano) nonché un atipico road-movie che la omaggia e la valorizza, che nasce da essa, dalla sua cultura, dalla sua anima, per riportarla poi sullo schermo con amore, rispetto, dignità. Si ride, con semplicità ed eleganza, e ci si emoziona. Un film vitale, genuino, sentito, che finalmente porta la commedia italiana fuori dai confini laziali o toscani. Una piacevole sopresa.


CAST & CREDITS

(Basilicata Coast to Coast) Regia: Rocco Papaleo; sceneggiatura: Rocco Papaleo, Walter Lupo; fotografia: Fabio Olmi; montaggio: Christian Lombardi;scenografia: Elio Maiello, Sonia Peng; costumi: Claudio Cordaro; interpreti: Alessandro Gassman (Rocco Santamaria), Paolo Briguglia (Salvatore Chiarelli), Rocco Papaleo (Nicola Palmieri), Max Gazzè (Franco Cardillo), Giovanna Mezzogiorno (Tropea); produzione: Paco Cinematografica, Eagle Pictures, Ipotesi Cinema; distribuzione: Eagle Pictures; origine: Italia; durata: 105’.


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