Beautiful Creatures - La sedicesima luna

Modificare il dosaggio degli ingredienti senza stravolgere il sapore di fondo di una ricetta molto apprezzata: quella del polpettone sentimentale in salsa fantasy con spruzzatine di horror. Questo l’imperativo categorico degli strateghi holliwoodiani, ansiosi di fornire “nutrimento” alle legioni di orfani di Twilight, la fortunata e remunerativa saga basata sulle opere di Stephenie Mayer. Niente di meglio, allora, dell’adattamento cinematografico del primo capitolo di un’altra serie fantasy di successo, Beautiful Creatures (titolo italiano La sedicesima luna), scritta da Kami Garcia e Margaret Stohl; ancora una volta, quindi, passioni adolescenziali “impossibili” tra umani e non umani, con vampiri e licantropi che vengono sostituiti da streghe in bilico tra magia bianca e nera e con un’attenzione un po’ più accentuata alle suggestioni erotiche della vicenda. Le speranze degli Studios di trovare la nuova vena d’oro del filone “romantico/giovanile” vengono affidate a Richard LaGravenese, che ha curato sia sceneggiatura che regia di Beautiful Creatures e che vanta una comprovata esperienza nel trattare storie sentimentali tendenti allo strappalacrime; ha infatti diretto, tra gli altri, P.S. I Love You e, soprattutto, ha realizzato gli script di pellicole emotivamente coinvolgenti come I Ponti di Madison County, La leggenda del re pescatore o L’uomo che sussurrava ai cavalli. Il risultato è un film tutto sommato apprezzabile, soprattutto dagli amanti del genere, ma che, più in generale, risente di un ritmo narrativo stranamente disomogeneo e di una messa in scena a tratti poco convincente.
A Gatlin, in South Carolina, vive Ethan, un ragazzo che non sopporta più l’assenza di vitalità della sua cittadina e sogna di fuggire presto. Tutto cambia, però, quando fa il suo ingresso nella comunità Lena, giovane discendente dei Ravenwood, una delle famiglie più antiche di Gatlin, al centro peraltro di inquietanti dicerie circa misteriose pratiche di satanismo. Per l’ambiente bigotto della cittadina, ce n’è a sufficienza per emarginare Lena che instaura però un profondo legame con Ethan, al punto da rivelargli la verità su di sé: lei, infatti, è una strega che, a causa di un’antica maledizione, al compimento del sedicesimo anno diventerà terreno di battaglia tra il Bene e il Male per la conquista dei suoi poteri. Pur sapendo che Lena potrebbe diventare pericolosa anche per le persone che ama, Ethan non si scoraggia …
LaGravenese sceglie per la narrazione toni soffusamente “dark”, creando atmosfere gotiche e fiabesche che evocano reminiscenze del Burton di Beetlejuice e di Dark Shadows. Il suo background di specialista nelle storie di grandi passioni emerge con chiarezza nella prima parte del film, in cui si delineano ambienti, personaggi e situazioni ed in cui vengono ben rappresentate le pulsioni emotive dei due ragazzi che non vogliono rassegnarsi al destino; qui ritmi, inquadrature e dialoghi sono ben calibrati e riescono a dare la giusta sostanza alla forza dei sentimenti. Quando invece l’emozione lascia il posto all’azione, allo scontro dei poteri occulti, il regista sembra meno a suo agio; soprattutto nelle sequenze più tumultuose, infatti, non mostra una mano particolarmente sicura, forse anche a causa di effetti speciali che non sembrano eccezionali, sicuramente non al livello di quelli visti ne Lo Hobbit o in Vita di Pi, ad esempio.
Fondamentale, in questo genere di film, la scelta degli interpreti. In Beautiful Creatures, i due protagonisti sono volti poco noti e sono stati scelti ispirandosi al criterio de “i ragazzi della porta accanto”, nell’intento di conferirgli massima credibilità e di indurre il pubblico più giovane ad immedesimarsi in loro; la coppia prescelta, Alice Englert ed Alden Ehrenreich, in effetti funziona e cattura attenzione e simpatie, anche perché l’evidente sintonia tra i due determina una tensione erotica quasi tangibile. Anche il resto del cast è ben amalgamato, col solito istrionico Jeremy Irons che trasuda bravura e carisma pur in un ruolo un po’ defilato.
Beautiful Creatures, in definitiva, è un buon prodotto d’intrattenimento e, pur rivolgendosi prevalentemente a platee giovanili, può risultare gradevole anche ad un pubblico più maturo; non ha certo niente da invidiare alla celebrata saga di Twilight ed ha tutte le carte in regola per seguirne tranquillamente le orme sulla strada del successo.
(Beautiful Creatures) Regia: Richard LaGravenese; sceneggiatura: Richard LaGravenese; fotografia: Philippe Rousselot; montaggio: David Moritz; musica: Thenewno2; scenografia: Richard Sherman; interpreti: Alice Englert, Alden Ehrenreich, Emma Thompson, Jeremy Irons, Viola Davis; produzione: Alcon Entertainment, Warner Bros Entertainment ; distribuzione: Eagle Pictures; origine: Usa; durata: 124’.
