Bell’amico

Il film, opera prima di Luca D’Ascanio e prodotto da Marco Risi e Maurizio Tedesco è stato girato in digitale, e la scelta è importante perché consente oltre all’abbattimento drastico dei costi, la possibilità di sperimentare nuove estetiche. Presentato fuori concorso a Torino Festival il film è stato in tal senso occasione di un dibattito organizzato da Cinecittà Holding. Luca D’Ascanio sceneggiatore e autore di corti, è qui protagonista, autore e regista. La trama, debole e stentata, risulta più autoreferenziale che autobiografica: Nicola (D’Ascanio) è un ricercatore universitario che sta preparando un concorso ed è molto depresso perché la fidanzata (Rosalinda Celentano) lo ha lasciato. Mariano, un extracomunitario, regista di corti, si approfitta del suo stato di debolezza per piazzarsi a casa sua come un parassita sfruttando il suo senso di colpa e quello degli altri amici che non se la sentono di cacciarlo per non sentirsi razzisti. La storia continua fino al culmine paradossale: Mariano investe con il motorino di Nicola un anziano e poi fugge procurando a Nicola un sacco di guai che neanche allora si ribella. D’Ascanio intende denunciare il buonismo assoluto inteso come razzismo al rovescio: pensare che gli africani sono innocenti a priori denuncia l’incapacità degli occidentali di avere con gli extracomunitari un rapporto paritario e oggettivo. Il regista si sbizzarrisce in continui cambi di inquadrature, alternarsi di chiari e scuri, primi e primissimi piani e campi lunghi, e usa un montaggio spezzato e nervoso per esprimere l’angoscia della situazione. Spesso tuttavia sembra non controllare le continue metamorfosi della resa visiva e si ha l’impressione che la ricerca estetica forsennata risponda all’esigenza di ovviare a una trama esile e inconsistente. Il montaggio frammentario, nervoso e insicuro che vorrebbe rendere l’angoscia del protagonista viene usato come la prospettiva distorta nel teatro espressionista: in tal senso è un film interessante perché effettivamente apre nuove prospettive e qua e là troviamo piccole intuizioni geniali mischiate però a errori e cialtronerie non si sa se volute o meno. I protagonisti principali Luca D’Ascanio nella parte di se stesso e Mariano in quelle dell’extracomunitario non convincono molto; discorso opposto per il resto del cast di ottimo livello: una straordinaria Cecilia Dazzi, Giorgio Tirabassi, Paola Cortellesi, Cinzia Mascoli, Rosalinda Celentano tutti bravi.
[maggio 2003]
regia: Luca D’Ascanio sceneggiatura: Luca D’Ascanio interpreti: Mariano Bartolomeu, Luca D’ascanio, Rosalinda Celentano, Giorgio Tirabassi, Paola Cortellesi, Cecilia Dazzi, Cinzia Mascoli, Francesca D’Aloya produzione: Marco Risi e Maurizio Tedesco distribuzione: Lucky Red origine: Italia 2003
