Berlino 2011 - Life in a day - Panorama

Gli executive producers sono i fratelli Scott, Ridley e Tony. E guardando il film, ci si rende subito conto che dietro quest’operazione c’è lo zampino di qualcuno che l’industria cinematografica la conosce bene. Perché Life in a day non è un semplice documentario. E’ qualcosa di più. E’ un progetto che parte da lontano. Da una ricerca di materiale audiovisivo attraverso Youtube. Video richiesti a chiunque volesse girarli o inviarli. Video di vita quotidiana, video di un’intera giornata, precisamente il 24 luglio 2010. Video che poi il regista Kevin MacDonald (L’ultimo re di Scozia) ha selezionato, ha spezzettato e poi montato in un divertente ed emozionante mosaico cinematografico, andato in anteprima mondiale nel web, poi passato al Sundance ed ora presentato nella sezione Panorama della Berlinale. Infiniti frammenti di vita messi insieme a costruire il racconto non di una giornata qualsiasi, non della giornata di una persona in particolare. Ma il racconto della giornata di un intero pianeta. Un pianeta che si sveglia al mattino, va in bagno, lavora, mangia, a volte soffre, a volte sorride, e alla fine torna nel suo letto o nel suo sacco a pelo, cosciente che quando il sole risorgerà ci sarà un nuovo giorno ad aspettarlo.
Imponente la quantità di video che si è trovato tra le mani MacDonald, più di 80mila, per un toltale di 4500 ore. Montarli insieme in 90 minuti, dando loro una coerenza, una consequenzialità e soprattutto un’unità narrativa e visiva, era impresa ardua. Ma il regista scozzese, scegliendo la linea cronologica della giornata, dalla mattina alla notte, ci è riuscito. Sullo schermo scorrono attimi di vita di centinaia di persone, attimi che confluiscono in un unico splendido affresco esistenziale. Nessuna vita è diversa dall’altra, sembra suggerirci il film. Tutte hanno lo stesso valore ed ognuna di esse è un piccolo tassello di puzzle, ognuna indispensabile per comprendere e definire l’altra.
Se da una parte non si può non guardare a Life in a Day come a una furba operazione commerciale ben confezionata, dall’altra è impossibile non lasciarsi coinvolgere dal suo ritmo incessante, dalla semplicità con cui riporta sullo schermo la quotidianità, dai piccoli grandi personaggi che ne animano il racconto. Life in a Day è un gioco cinematografico divertente e curioso, un’appassionante giostra di sentimenti, umori, relazioni umane, parole, sorrisi, lacrime, condivisioni, momenti apparentemente inutili. Un film sicuramente figlio del nuovo secolo, dell’era di Internet e dei reality. Non è il Grande Fratello però, non è la spettacolarizzazione della vita: è il magico spettacolo dell’esistenza, dal mattino alla sera, dalla nascita alla morte. Un’opera interamente costruita sul ritmo e sul montaggio (impressionante il lavoro di Joe Walker e dei suoi collaboratori) che immerge lo spettatore in una storia di cui lui stesso non può che sentirsi protagonista.
(Life in a Day) Regia: Kevin MacDonald; montaggio: Joe Walker; musica: Harry Gregson-Williams, Matthew Herbert; interpreti: Cindy Baer, Moica, Matthew Irving, Hiroaki Haikawa; produzione: HanWay Films, Youtube; origine: USA; durata: 90’.
