Berlino 2014 - Tutti i vincitori
Che potesse essere l’anno della Cina lo si era intuito in fase di presentazione del Concorso: dopo il paese ospitante, la Cina era la nazione più rappresentata con 3 film. Che potesse essere l’anno dei film di genere, seppur opportunamente rivisitati e straniati, anche, quello di Moland e quello di Ning Hao ci erano piaciuti di più. Ma che Black Coal, Thin Ice potesse mettere d’accordo la Giuria berlinese, non lo avremmo mai creduto. Non fa scandalo che sia stato il film di Diao Yinan a ricevere l’Orso d’Oro, è un buon film, forse ne avremmo preferiti quattro o cinque altri, ma in un festival nel quale il capolavoro non c’era gli slittamenti di gusto sono molto sottili. Suona un po’ una beffa il premio alla regia a Boyhood: quel film o non lo premi affatto perché non ti convince il modello e lo stile di Linklater oppure è un film da Orso d’Oro, non ci sono vie di mezzo. Il premio speciale della giuria a The Grand Budapest Hotel suona anch’esso più un premio alla carriera, pure i più accesi estimatori di Wes Anderson sanno benissimo che non è il suo film migliore. Sorprende che la presunta eccezionalità di Black Coal, Thin Ice venga sottolineata ulteriormente con il premio al miglior attore protagonista, Liao Fan, che avevamo indicato fra i papabili, ma forse la somma (film+attore) è un po’ esagerata. Francamente incredibile appare la premiazione di Haru Kuroki come migliore attrice protagonista nel ruolo della non particolarmente espressiva domestica campagnola di The Little House di Yoji Yamada. Persino il premio speciale per meriti artistici (che danno quasi sempre a un direttore della fotografia) è andato a un artista asiatico, il cinese Zeng Jian per Blind Message. Secondo noi Tony Leung, bravissimo nelle mosse di kung-fu dopo The Grandmaster di Wong Kar Wai ha minacciato pesantemente gli altri membri della Giuria finché non cedevano al suo volere. La volontà di stupire della Giuria la si nota anche nel premio Alfred Bauer a un film che “apre nuove prospettive” assegnato a Aimer, boire et chanter di Alain Resnais. Che cosa ci sarà di innovativo? Il set deliberatamente artificiale della pièce? Mah. L’unica ma davvero l’unica scelta per la quale condividiamo il parere della Giuria, è il premio ai fratelli Brüggemann per la sceneggiatura di Kreuzweg.
TUTTI I PREMI
(a cura di Giovanna Branca)
CONCORSO
Orso d’oro: Black Coal, Thin Ice di Diao Yinan
Orso d’argento per la miglior regia: Boyhood di Richard Linklater
Gran premio della giuria: The Grand Budapest Hotel di Wes Anderson
Premio Alfred Bauer per il film più innovativo: Aimer, boire, et chanter di Alain Resnais
Orso d’argento per la migliore attrice: Takako Matsu per The Little House
Orso d’argento per il miglior attore: Liao Fan per Black Coal, Thin Ice
Orso d’argento per la miglior sceneggiatura: Dietrich Brüggemann e Anna Brüggemann per Kreuzweg
Orso d’argento per il miglior contributo tecnico: Zeng Jian per la fotografia di Blind Massage
Premio per la migliore opera prima: Güeros di Alonso Ruizpalacios
PANORAMA - PREMIO DEL PUBBLICO
Fiction:
1) Difret di Zeresenay Berhane Mehari
2) The Way He Looks di Daniel Ribeiro
3) Brides di Tinatin Kajrishvili
Documentari:
1) Der Kreis di Stefan Haupt
2) Finding Vivian Maier, di John Maloof & Charlie Siskel
3) Meine Mutter, ein Krieg und ich di Tamara Trampe & Johann Feindt