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Biancaneve

Pubblicato il 4 aprile 2012 da Alessandro Boni
VOTO:


Biancaneve

La trasposizione di una fiaba classica in un film con attori in carne ed ossa può rappresentare un’operazione complessa e rischiosa al tempo stesso; il coefficiente di difficoltà aumenta, poi, se la fiaba in questione è quella di Biancaneve, ormai cristallizzata nell’immaginario collettivo grazie allo splendido cartone animato di Walt Disney, Biancaneve e i sette nani. L’insidia latente era quella di creare una copia sbiadita ed inutile di un tale capolavoro o, al contrario, di stravolgerlo per smania di innovazione. Il regista indiano Tarsem Singh – al suo quarto lavoro, ultimo dei quali il recentissimo Immortals – sceglie una via di mezzo: una rilettura critica della favola dei fratelli Grimm che ne mette in rilievo gli aspetti più attuali e la trasforma in una parabola sulle paranoie ed i falsi miti della società contemporanea. Senza un eccessivo ricorso agli effetti speciali ma corroborando il suo talento visionario con potenti scenografie e fastosi costumi, Tarsem imbandisce una sorta di commedia fantasy - innaffiata da diverse spruzzate di umorismo farsesco - che diverte con ironia e leggerezza.

In sede di sceneggiatura, la scelta è stata quella di imperniare il racconto sulla malvagia regina, una donna contorta che non vuole rassegnarsi al trascorrere del tempo ed allo sfiorire della propria bellezza. La storia è vista quindi attraverso i suoi occhi ed il famoso specchio – “Specchio specchio delle mie brame ...” – diventa una sorta di universo parallelo in cui lei stessa ha rinchiuso la sua anima nera ed in cui si rifugia per organizzare micidiali sortilegi. Accecata da insaziabile cupidigia e bramosia di potere, non esiterà a pianificare l’eliminazione della bellissima figliastra Biancaneve pur di raggiungere i suoi obiettivi. Non tutto però andrà come programmato e la sua malvagità sarà punita in un inevitabile “lieto fine” che si snoderà, tuttavia, con modalità ribaltate rispetto alla versione Disney.

In quanto personaggio centrale del film, il ruolo della regina cattiva non poteva che essere affidato ad un’attrice di grande bravura e carisma. Molto azzeccata, e bisogna dire a sorpresa, la scelta di Julia Roberts, che invece si cala perfettamente in una parte che trasuda malvagità e cinismo; una bella prova di versatilità per lei che ha costruito l’intera carriera sul suo sorriso e la sua solarità. Inoltre, pur affrontando un personaggio carico di eccessi, riesce anche a schivare elegantemente il rischio di cadere nel caricaturale, conferendo alla sua interpretazione toni lievi ed autoironici. Anche il resto del cast, peraltro, si mostra pienamente adeguato: da Lily Collins, che arricchisce di moderna consapevolezza l’ingenuità di una Biancaneve capace di graffiare al momento opportuno, ad Armie Hammer, efficace e misurato come aitante principe un po’ imbranato, fino a Nathan Lane, che mette in mostra tutto il suo talento comico nel ruolo del “cattivo” factotum della regina.

Biancaneve è una pellicola gradevole e divertente, un classico film per famiglie in grado di intrattenere sia i più giovani, grazie alla spettacolarità di molte scene ed al ritmo incalzante della vicenda, sia gli adulti, che potranno apprezzare la tagliente ironia con cui, a tratti, dalla fiaba vengono fatti emergere chiari riferimenti alla realtà. Tarsem Singh si conferma cineasta originale e visionario e, con maggiore sobrietà rispetto ai suoi precedenti lavori, amalgama con abilità luci, colori ed inquadrature; sarà interessante, in futuro, vederlo di nuovo all’opera su soggetti magari più importanti ed impegnativi.


CAST & CREDITS

(Mirror Mirror) Regia: Tarsem Singh; sceneggiatura: Melisa Wallack, Jason Keller; fotografia: Brendan Galvin; montaggio: Nick Moore, Robert Duffy; musica: Alan Menken; scenografia: Tom Foden; interpreti: Julia Roberts, Lily Collins, Armie Hammer, Nathan Lane, Sean Bean; produzione: Relativity Media, Goldman Pictures, Rat Entertainment, Misher Films; distribuzione: 01 Distribution; origine: Usa; durata: 105’.


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