Biancaneve e il Cacciatore

Reinterpretare una favola senza tempo ed affidarla poi alle sapienti mani di un cineasta visionario, mettendogli a disposizione tutti gli strumenti visivi più avanzati e sofisticati: il solco tracciato da Alice in Wonderland di Tim Burton si è rivelato troppo redditizio per non suscitare una forte spinta all’emulazione. Dopo il recente lancio di Biancaneve di Tarsem Singh, infatti, ecco ora Biancaneve e il Cacciatore, diretto dall’esordiente regista britannico Rupert Sanders, già creatore veterano di fantasiosi spot pubblicitari. Il film fornisce una versione innovativa della fiaba dei Fratelli Grimm e si tramuta in un’avventura epica dai toni tipicamente “dark-fantasy”; tanto era colorato e fastoso, nonché ironico e leggero, l’approccio scelto da Tarsem, così gotica e drammatica, con spruzzate horror, è invece la raffigurazione, voluta da Sanders, dell’eterno conflitto tra bene e male, tra Biancaneve e la regina cattiva. Stando ai soli risultati del botteghino, il pubblico non sembra aver avuto dubbi: dall’alto di un incasso complessivo che ha raggiunto finora i 336 milioni di dollari, infatti, la cupa drammaticità di Sanders sbaraglia il tocco più leggero di Tarsem.
In linea di massima, la storia è quella classica, arricchita però attraverso l’approfondimento della storia personale dei principali personaggi. Biancaneve (Kristen Stewart) viene tratteggiata come una sorta di Frodo ne Il Signore degli anelli: come accade spesso nel fantasy, infatti, lei appare come la tipica figura ammantata di purezza, unica predestinata ad assumersi una responsabilità di enorme portata. Figlia di un re assassinato nella prima notte di nozze dalla perfida e bellissima Ravenna (Charlize Theron), Biancaneve viene rinchiusa in una fredda torre del castello e lì si trasforma col tempo in una splendida donna. Fomentata dal suo specchio magico e sempre più gelosa della bellezza della principessa, la regina cattiva decide di eliminare la rivale, anche perché il cuore della giovane può garantirle l’immortalità. Biancaneve riesce però a fuggire e Ravenna lancia allora sulle sue tracce un capace ed impulsivo cacciatore (Chris Hemsworth) che presto però capirà che l’innocente ragazza è l’unica in grado di salvare l’umanità dalla diabolica regina. Tra nani, creature della foresta e il canonico principe azzurro, la principessa-guerriera inizierà così un’epica lotta contro il male.
Analogamente a quanto avvenuto per il film di Tarsem, anche Biancaneve e il Cacciatore si fonda su una rilettura in chiave moderna della fiaba, trasformata in una sorta di parabola sulle paranoie ed i falsi miti della società contemporanea. In effetti, c’è molto della realtà odierna nell’ossessione di Ravenna di rimanere per sempre giovane e bella, un’ossessione che può essere soddisfatta soltanto risucchiando l’essenza vitale di ragazze immolate senza pietà. Di fatto, una metafora del potere insidioso di pubblicità e media, troppo spesso colpevoli divulgatori di lusinghe ed illusioni che attraggono, corrompono e triturano gli animi di tanti giovani che rimangono poi impigliati in meccanismi infernali.
Più in generale, l’iniezione di modernità apportata da Sanders si palesa nel tono stesso della narrazione, la cui accentuata epicità mette in secondo piano i contenuti sentimentali della storia classica per porre invece l’accento sugli aspetti “socio-politici” della vicenda, culminanti nella rivolta contro la tirannia del male. La messa in scena ben si adatta a tale impostazione, al punto di avvicinarsi visivamente, talvolta, alle suggestioni della trilogia tolkeniana di Peter Jackson. Anche le interpretazioni risultano molto tese e drammatiche, senza troppi spazi per l’ironia; su tutti spicca Charlize Theron – regina, matrigna, strega – che ammanta di classe e bellezza un ruolo che trasuda fredda malvagità.
(Snow White and the Huntsman) Regia: Rupert Sanders; sceneggiatura: Evan Daugherty, John Lee Hancock, Hossein Amini; fotografia: Greig Fraser; montaggio: Conrad Buff, Neil Smith; musica: James Newton Howard; scenografia: Dominic Watkins; interpreti: Charlize Theron, Kristen Stewart, Chris Hemsworth; produzione: Universal Pictures, FilmEngine, Roth Films; distribuzione: Universal Pictures Italy; origine: Usa; durata: 127’.
