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Biografilm Festival 2019 - Noci sonanti

Pubblicato il 20 giugno 2019 da Stefano Colagiovanni

VOTO:

Biografilm Festival 2019 - Noci sonanti

Cresci, Siddhartha

Ci sono storie che intrigano perché non familiari al mondo in cui noi tutti, oggigiorno, viviamo. Ne è un esempio quella di Fabrizio Cardinali e di suo figlio Siddhartha, quasi eremiti in una zona boschiva dell’entroterra marchgiana, unici componenti fissi della tribù delle Noci sonanti, creata dallo stesso Fabrizio negli anni Ottanta, (in)seguendo il desiderio di allontanarsi dalla società occidentale fondata sul capitalismo che, invece di unire popoli e altre tribù di diversa origine, li allontana in una sorta di irreversibile processo isolazionista. E per questo, retrogrado.

Ecco che al Biografilm Festival 2019, Damiano Giacomelli e Lorenzo Raponi presentino – nella sezione Biografilm Italia - Noci sonanti, documentario d’osservazione, vincitore del premio Hera Nuovi Talenti, che ci permette di entrare a contatto con la quotidianità bucolica in cui Fabrizio e suo figlio costruiscono e conservano le loro esistenze.

Essendo, quindi, un documentario d’osservazione, l’occhio delle macchine da presa di Giacomelli e Raponi si concentra sui protagonisti della vicenda, incollandosi a essi con delicatezza e sommo rispetto, non mancando tuttavia, di indagare e condurre lo spettatore alla scoperta delle azioni/operazioni – spesso di una banalità e innocenza quasi commovente – che danno forma ai giorni trascorsi in tribù; da qui scaturisce una descrizione naturale dei personaggi in questione, con il saggio Fabrizio sempre disponibile, cauto e comprensivo nei confronti del figlioletto Siddhartha, al contrario ossessionato dalla scoperta del mondo, in special modo dal momento in cui entra regolarmente in contatto con gli abitanti limitrofi al territorio della tribù. I due agiscono, si interessano e riflettono spesso in maniera speculare e questo rapporto-scontro – uno scontro solo ideale, dovuto per la maggior parte dall’abissale differenza di età e di stimoli dei due – si rivela utile per poter affrontare una riflessione sullo stato di necessità di un’esistenza così terrena e distaccata dalla civiltà così come noi la intendiamo: se Fabrizio appare consapevole delle proprie scelte e anche un po’ rassegnato nel condurre una vita in potenziale solitudine, Siddhartha deve crescere e avverte dentro di sé l’esigenza di andare oltre – il piccolo è un incessante dispensatore di domande e richieste – di comprendere, magari, chi è realmente e ciò di cui è capace. Giacomelli e Raponi ci presentano un tenero ritratto di famiglia, per cui il rapporto padre/figlio finisce con il sovrastare la storia, che scorre liscia come un rivolo d’acqua staccatosi dal flusso originale.

Basandosi interamente sulla presentazione di tale rapporto, Noci sonanti china il capo di fronte a una quasi totale assenza di ritmo narrativo: ogni azione, ogni cambiamento quotidiano – pochi, in realtà – non agiscono per accumulo, ma si susseguono in maniera lineare, costringendo la messa in scena a lunghe ripetizioni di ciò che già si comprende nel primo quarto di film; solo alla fine, con l’incombenza dell’esame scolastico che Siddhartha dovrà sostenere e con lo spostamento/interazione di padre e figlio verso il “mondo abitato”, la narrazione si rinvigorisce, affidandosi su un contraddittorio spaziale e fisico, non più solo verbale.

Chiaro come l’intento dei due registi é principalmente quello di mostrare, lasciando allo spettatore la possibilità di assimilare una realtà a oggi perfino poco comprensibile. Noci sonanti è un’operazione che suscita curiosità, ma lo stimolo di ricercare uno spunto di riflessione così profondo da instaurare un contraddittorio ideologico sulla scelta di Fabrizio e la coesistenza di due mondi divergenti – quello civilizzato e quello scelto per la tribù – non raggiunge un totale compimento. Tutto sembra così naturale perché ci viene mostrato con naturalezza, e così Noci sonanti rischia di rimanere un’eco isolata, una fotografia che passa inosservata, non appena la curiosità iniziale svanisce. Operazione di certo ambiziosa, ma priva di quel tono cinico e drammatico che si evince, purtroppo, solo nelle sequenze finali.

LEGGI L’INTERVISTA AI REGISTI DAMIANO GIACOMELLI E LORENZO RAPONI


CAST & CREDITS

(Noci sonanti); Regia: Damiano Giacomelli, Lorenzo Raponi; sceneggiatura: Damiano Giacomelli, Lorenzo Raponi; fotografia: Damiano Giacomelli, Lorenzo Raponi; montaggio: Aline Hervè, Enrico Giovannone; interpreti: Fabrizio Cardinali, Siddhartha Cardinali; produzione: Eleonora Savi, Damiano Giacomelli per Officine Mattòli produzioni; paese d’origine, anno: Italia, 2019; durata: 78’


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